Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Agente 007 missione (mancata) a Cuma

Sessant’anni fa Ian Fleming, il «papà» di James Bond, venne in visita a Napoli e nei suoi dintorni Rapito dalla forza evocativa dell’Antro della Sibilla, morì prima di girare qui un film della celebre spia

- Michelange­lo Iossa

atmosfera di questo luogo oscuro e antico è potente, ma non ostile. Si ha la sensazione che qui siano accadute cose davvero misteriose ma volte al bene piuttosto che al male»: a raccontare l’Antro della Sibilla, luogo-simbolo dei Campi Flegrei, è Ian Fleming, “l’uomo dalla parola d’oro”. Esattament­e 60 anni fa, nel 1960, il creatore di James Bond visitò Napoli e i suoi dintorni perché volle personalme­nte inserire il capoluogo partenopeo tra le tappe dei tredici itinerari di un reportage realizzato per il quotidiano inglese Sunday Times. Gli articoli dello scrittore finirono per trasformar­si, nel 1963, in capitoli di un libro tradotto in decine di lingue e intitolato Thrilling Cities.

Dopo aver dribblato una caotica Roma invasa dai cantieri degli impianti delle Olimpiadi del 1960, Fleming raggiunse Napoli, definita dallo scrittore «città dalla durezza quasi bestiale, emozionant­e, entusiasma­nte e vivida, nel contempo così simile a un inferno». Accompagna­to dalla moglie Ann Geraldine Mary e dalla fotografa free lance Lee Thody, nell’arco di pochi giorni, il romanziere visitò il Vesuvio e le sue aree archeologi­che, assaggiò i piatti della tradizione campana, sorseggiò il Lacryma Christi, intervistò il celebre gangster Lucky Luciano al Grand Hotel Excelsior e, infine, visitò i Campi Flegrei. Il ‘papà’ di 007 fu letteralme­nte rapito dalla forza evocativa dell’Antro della Sibilla, del Lago d’Averno e dell’Acropoli di Cuma: «È una zona stupefacen­te e per la prima volta nella vita mi rammaricai di non avere dedicato più attenzione allo studio dell’Eneide».

La visita di Ian Fleming in Campania non passò inosservat­a e, con grande probabilit­à, il romanziere britannico avrebbe voluto ambientare a Napoli e nei Campi Flegrei una missione della sua celebre spia: solo un anno dopo la pubblicazi­one di Thrilling Cities Fleming morì e il progetto venne abbandonat­o. Non è un caso, però, che in piena era-Thatcher, John Gardner, erede letterario di Fleming, decise di ambientare nel Napoletano il romanzo 007 Operazione Invincible. Nel 2015, inoltre, furono proprio i Campi Flegrei ad ospitare alcune sequenze-chiave di Operazione U.N.C.L.E., remake di una serie tv di spionaggio divenuta celebre negli anni Sessanta, sull’onda del successo delle pellicole in cui Sean Connery impersonav­a l’agente segreto con licenza di uccidere.

A novembre uscirà No Time To Die, venticinqu­esimo capitolo della saga cinematogr­afica di James Bond, la spia al servizio segreto di Sua Maestà. Per la quinta e ultima volta, 007 avrà il volto di Daniel Craig: Matera, la Norvegia, la Giamaica e, naturalmen­te, Londra sono i luoghi toccati dall’ultima produzione bondiana. E il pubblico ascolterà nuovamente la più celebre battuta della storia del cinema: «Il mio nome è Bond. James Bond». Cuma aspetta.

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Il più celebre degli agenti 007 del grande schermo, Sean Connery, all’ingresso dell’antro della Sibilla Cumana
La pellicola che non c’è Il più celebre degli agenti 007 del grande schermo, Sean Connery, all’ingresso dell’antro della Sibilla Cumana

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