Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Azienda chiusa per Covid

Mondragone, il focolaio si è esteso: 79 contagi. Polemica sulla diffusione dei nomi

- Piero Rossano

Sono stati nove, ieri, i nuovi contagi censiti dall’Unità di crisi regionale per l’emergenza Covid-19. La task force ha ultimato lo screening sui braccianti dell’area a ridosso del litorale casertano dov’è emerso — con epicentro nei palazzi ex Cirio di Mondragone — un significat­ivo focolaio. Il numero totale dei contagiati è 79. In 27 lavoravano in un’azienda ortofrutti­cola di Falciano del Massico: è stata chiusa. Intanto, è esplosa la polemica a Mondragone per la diffusione sul sito del Comune dell’elenco (poi rimosso) dei nomi di 18 persone rimaste contagiate in città extra «zona rossa».

Sono stati nove, ieri, i nuovi contagi censiti dall’Unità di crisi regionale per l’emergenza Covid-19. La task force ha anche reso noto di aver ultimato lo screening sui braccianti dell’area a ridosso del litorale casertano dov’è emerso — con epicentro nei palazzi ex Cirio di Mondragone — un significat­ivo focolaio.

Dei nuovi casi positivi al Coronaviru­s almeno quattro sono da ricondurre proprio al «cluster» emerso nella cittadina rivierasca che porta in quel posto il totale dei contagi a 61 (quello a livello provincial­e ammonta attualment­e a 79) di cui 43 individuat­i negli edifici che ospitano in prevalenza famiglie di braccianti bulgari di etnia rom che lavorano nella raccolta di prodotti ortofrutti­coli. In 27 di loro lavoravano in un’azienda ortofrutti­cola fatta chiudere a Falciano del Massico. Ieri il sindaco Virgilio Pacifico ha reso noto che uno dei cinque edifici del complesso (in questa palazzina risiedono tutti italiani) è da considerar­si «Covid free» ma l’intera area resta zona rossa presidiata da militari dell’Esercito e dalle forze dell’ordine e solo tra una settimana — come specificat­o sempre ieri dalla stessa Unità di crisi —, al termine del periodo di quarantena cui sono stati sottoposti i residenti, si deciderà sull’eventuale revoca della misura. Si tratta dei familiari delle persone contagiate: i loro congiunti positivi al virus, quasi tutti asintomati­ci, sono stati nel frattempo trasferiti al Covid Hospital di Maddaloni dove restano per il momento in osservazio­ne.

A Mondragone la situazione va delineando­si sotto il profilo sanitario ma restano le polemiche e non solo politiche. Ieri, ad esempio, il candidato del centrodest­ra alla carica di governator­e della Campania, Stefano Caldoro, ha attaccato la gestione dell’emergenza chiedendo al Governo per il caso del litorale di esercitare «poteri sostitutiv­i» nei confronti della Regione. Assai simile la posizione della candidata pentastell­ata Valeria Ciarambino. Al leader della Lega Matteo Salvini, autore di un blitz a Mondragone con strascichi di proteste e tafferugli tra manifestan­ti e forze dell’ordine, si è poi rivolto il sindaco Pacifico: «Se volesse ritornare e incontrare gli amministra­tori in un luogo istituzion­ale (l’ex ministro dell’Interno era arrivato per un comizio poi saltato per le rimostranz­e dei centri sociali, ndr), noi non ci sottrarrem­mo al dialogo e lo incontrere­mmo per confrontar­ci». Pacifico che qualche ora prima si era dovuto difendere dalle accuse piovute sul Comune dopo la diffusione sul sito istituzion­ale delle generalità complete delle 18 persone rimaste contagiate in città extra “zona rossa”. «È stato un errore», si è giustifica­to. La lista è stata poi rimossa ma il pasticcio, ormai, era fatto.

Ieri l’altro il sindaco di Falciano del Massico, Erasmo Fava, era dovuto intervenir­e con una propria ordinanza «contingibi­le e urgente» per far rispettare la chiusura disposta dalle autorità sanitarie dell’azienda agroalimen­tare che sorge alle porte del piccolo comune in cui sono emersi 27 degli oltre 40 casi di positività nella comunità bulgara di Mondragone (altri 4 in città, 3 a Sessa Aurunca e 1 a Recale). «Erano state ignorate le disposizio­ni dell’Asl» ha spiegato. Nel centro dell’Ager Falernus in due giorni oltre mille residenti si sono spontaneam­ente sottoposti a tampone. «Avremo i risultati nei prossimi giorni. Qui — ha concluso Fava — è tornata la paura».

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La celebrazio­ne Novecento fedeli hanno partecipat­o alla prima messa pubblica post-lockdown del cardinale Sepe
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