Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Addio a Leonetti, anima del Pio Monte
Il conte si è spento improvvisamente a 77 anni. Pasca di Magliano: «Napoli gli è grata»
Aveva sempre molti
NAPOLI progetti: lo intervistavamo su un tema — assai spesso relativo al «suo» Museo Filangieri — e come una matriosca la conversazione schiudeva idee, percorsi e itinerari culturali, realizzati o da realizzare. Anche per questo l’improvvisa scomparsa di Gianpaolo Leonetti di Santojanni a 77 anni, nella prima calda notte di luglio di questo feroce 2020, addolora.
Ingegnere di professione e conte per l’araldica, Leonetti si illuminava quando parlava del «tesoro» del principe Gaetano Filangieri che custodiva con passione civica nel museo di via Duomo che aveva riaperto al pubblico insieme con Umberto Bile, anche lui compianto. Di quel tesoro raccontò con passione e un pizzico di orgogoglio a una vasta platea in occasione di CasaCorriere, il ciclo di incontri del
Corriere del Mezzogiorno. Sintetizzò i nuclei concettuali della corrispondenza tra Benjamin Franklin e Gaetano Filangieri che aveva formulato la necessità di un diritto alla felicità «insegnandolo» una volta e per sempre anche agli americani. Tra le sue ultime battaglie culturali quella per il recupero di Villa Livia che, tornata in auge come location dei Bastardi di Pizzofalcone cadeva a pezzi. Per fermare il degrado disse provocatoriamente a questo giornale che l’avrebbe messa in vendita, innescando un dibattito culturale molto fecondo.
Alessandro Pasca di Magliano, soprintendente del Pio Monte della Misericordia ne delinea il profilo e esprime il cordoglio dell’istituzione che Leonetti guidò a lungo: «Il Pio Monte ricorda con infinita commozione il sovrintendente Gianpaolo Leonetti di Santojanni grande protagonista della vita culturale che è stato più volte Sovrintendente del Pio Monte e con immenso impegno ha seguito le tracce e l’amore del padre Tommaso verso la nostra istituzione con una straordinaria dedizione personale sia verso la sua natura artistica che sociale».
E poi: «Dagli anni ’80 si è occupato di attività no profit, traghettando la nobile istituzione negli anni 2000 rendendola privata, portando avanti una eccezionale gestione e ristrutturazione del vasto patrimonio immobiliare e dedicandosi alla promozione del suo prestigioso patrimonio storico-artistico. Ha avviato per la prima volta la digitalizzazione dell’Archivio del Pio Monte».
Tante le sue cariche tutte assunte con responsabilità e passione: «È stato direttore del Museo Filangieri, presidente del Polo digitale degli Archivi napoletani, fondatore e vicepresidente degli Amici di Capodimonte. Attraverso il suo operato ha continuamente mostrato il grandissimo amore per la nostra città. Aveva coraggio e voglia di vivere, generosità e operosità». Con il Pio Monte e il Filangieri tutta Napoli gli è grata.
Pasca di Magliano Dagli anni ’80 si è occupato di attività no profit