Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Proposte avventate sulla scuola I diritti degli alunni siano la priorità
Disuguaglianze
Chi può permetterselo finirà con l’assoldare un precettore per i figli
Come unica attenuante, il governatore della Campania Vincenzo De Luca aveva chiesto che le elezioni regionali si tenessero a fine luglio, tuttavia la sua ultima proposta di riaprire le scuole il 24 settembre, dopo sette lunghi mesi di stop, non può che suonare avventata. Sembra proprio che il rientro degli studenti in classe e il ripristino di uno dei diritti primari della Costituzione, continuino a non rappresentare una priorità. È una delle conseguenze del decentramento che il governo sembra aver avviato, delegando alle singole regioni e ai dirigenti scolastici di individuare strategie per organizzarsi nel prossimo anno scolastico. Con anticipazioni da brivido. Sospeso il servizio di mensa per la scuola dell’infanzia e primaria per tutto il 2020, mascherine obbligatorie in classe per gli alunni delle elementari e classi smembrate in sottogruppi con turnazioni fra mattina e pomeriggio. L’orario scolastico verrà ridotto e le ore di lezione contratte a soli quaranta minuti, con uscita mattutina mai oltre il mezzogiorno, quindi incompatibile con qualunque orario di lavoro. A questi disservizi, che ancora una volta andranno a gravare sulle famiglie e sulle madri in particolare, si aggiungono poi il timore di una seconda ondata del virus, le diverse allerta meteo invocate a ogni goccia di pioggia vista la mancata manutenzione degli edifici scolastici, e infine le consultazioni elettorali. Per quest’ultimo punto sarebbe forse ora di individuare nuovi presìdi per le elezioni — uffici comunali non mancano sul territorio — garantendo continuità alla didattica, già tanto penalizzata nei mesi passati a causa dell’emergenza sanitaria. Ma forse di questo passo chi può permetterselo finirà con l’assoldare un precettore per l’istruzione dei propri figli, come si faceva nel Medioevo, e per tutti gli altri pazienza.