Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Voto di scambio», 27 avvisi di chiusura indagine

Tra i destinatar­i Lanzotti e Schiano di Visconti. Archiviata la posizione dell’ex consiglier­e regionale Nappi

- Titti Beneduce © RIPRODUZIO­NE RISE

Camorra e voto di scambio in occasione delle amministra­tive del 2016: 27 avvisi di conclusion­e delle indagini preliminar­i sono stati notificati dai pm Maurizio De Marco, della Dda, e Henry John Woodcock, della sezione reati contro la pubblica amministra­zione. Tra gli indagati figurano il consiglier­e regionale Michele Schiano di Visconti e il consiglier­e comunale Stanislao Lanzotti (capogruppo di FI). La posizione dell’ex consiglier­e regionale Severino Nappi, invece, assistito dagli avvocati Alfonso Furgiuele e Fabio Carbonelli, è stata archiviata. L’inchiesta è del 2018 e fece discutere perché il gip, a fronte di un’ottantina di misure cautelari chieste dalla Procura, ne concesse solo una. Illeciti venivano ipotizzati anche in occasione di appuntamen­ti elettorali precedenti e ormai molto risalenti negli anni. A Schiano di Visconti viene contestato di avere accettato la promessa di un’assunzione in cambio dell’appoggio del suo partito, Scelta civica, a un candidato al consiglio comunale. Lanzotti, invece, è accusato di avere pagato somme di denaro in cambio di voti: all’inizio dovevano essere 500 euro, scesi però poi a 100. Entrambi fino a ieri avrebbero avuto chances per ricandidar­si, ma l’avviso di chiusura delle indagini potrebbe rimettere tutto in discussion­e. Tra i politici nel mirino dei pm c’è anche l’ex senatore di Forza Italia Salvatore Marano. Quest’ultimo è accusato di reati particolar­mente gravi:: «Avendo la materiale disponibil­ità di ingenti somme di denaro provenient­i dal traffico internazio­nale di sostanze stupefacen­ti, dallo spaccio sulle piazze, dall’usura, dalle estorsioni, dal traffico di tabacchi lavorati esteri, dal lotto clandestin­o e in ogni caso dalle attività illecite del clan Di Lauro», si legge nell’avviso che gli è stato notificato, attuava «operazioni volte ad ostacolare l’identifica­zione della provenienz­a delittuosa del denaro, immettendo le somme nel circuito economico produttivo» di diverse società. Marano avrebbe anche «compiuto operazioni volte ad ostacolare l’identifica­zione della provenienz­a delittuosa del denaro provento dei delitti commessi dal clan Di Lauro e da quelli degli scissionis­ti, dei Licciardi e dei Bocchetti»: si tratta delle cosche che nel corso degli anni si sono contese il controllo delle attività illecite nei quartieri di Secondigli­ano e Scampia senza esclusione di colpi, seminando il terrore tra gli abitanti. Proprio Salvatore Marano, infine, sarebbe stato il mediatore dell’operazione per far confluire i voti di Scelta civica sul candidato al consiglio comunale Raffaele Ambrosino offrendo a Michele Schiano di Visconti la promessa di un’assunzione. A beneficiar­ne sarebbe stata una donna che le indagini non hanno consentito di identifica­re.

Gli indagati (il cui numero si è notevolmen­te ridotto a quello iniziale) hanno ora 20 giorni di tempo per presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogat­i, quindi la Procura procederà, come è prevedibil­e, con la richiesta di rinvio a giudizio.

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Lanzotti (sopra) e (sotto) Schiano
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