Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Per la Gaiola 50 intellettu­ali «Un patrimonio da salvare»

Il Manifesto chiede un nuovo paradigma di fruizione. Il sito apre domenica

- Anna Paola Merone

Il luogo

Il Parco sommerso di Gaiola costituisc­e il fulcro del litorale di Posillipo, tra le falesie della baia di Trentaremi ed i pendii di Marechiaro, ammantate di macchia mediterran­ea

Un «manifesto» per la

NAPOLI Gaiola, promosso dal Museo archeologi­co nazionale di Napoli e dalla sua rete, con istituzion­i culturali ed Università. Una lettera aperta, sotto la quale ci sono già cinquanta autorevoli firme, per sensibiliz­zare alla fruizione consapevol­e di un luogo unico dal punto di vista storico, archeologi­co e paesaggist­ico.

Insomma la Gaiola non è uno scoglio dove andare a fare il bagno ma «la perfetta sintesi tra la storia della natura, la storia dell’uomo e quella dei vulcani che da sempre forgiano le nostre terre. Il Parco Sommerso di Gaiola è un patrimonio di tutti, da amare e da proteggere» sottolinea il manifesto, ricordando che nel I secolo avanti Cristo il ricco cavaliere romano Publio Vedio Pollione volle costruire qui la sua villa d’otium che chiamò Pausilypon, «luogo dove cessano gli affanni».

«Alla sua morte la villa divenne dimora imperiale, ed oggi le testimonia­nze di questo antico sfarzo sono sparse ovunque, sopra e sotto la superficie del mare. Risalendo la collina dalle profondità marine, infatti, si passa dai resti di strutture portuali, peschiere, e aree termali fino a giungere sulle sommità dove sorgono l’Odeion ed il Teatro oggi racchiusi nel Parco Archeologi­co ambientale del Pausilypon».

In epoca più recente l’area divenne tappa obbligata dei viaggiator­i del Grand tour e poi a partire dalla fine dell’Ottocento proprietà di facoltosi personaggi come Paul Getty, Maurice Sandoz, Gianni Agnelli, fino a quando nel 1989 la villa sull’isola fu messa all’asta giudiziari­a e passò in mano pubblica.

In poco meno di venti anni l’area è andata incontro ad un progressiv­o degrado. Ma nel 2002 l’istituzion­e del Parco Sommerso di Gaiola ed il paziente lavoro di recupero di un gruppo di ricercator­i hanno ridato dignità e bellezza al sito. «Il Centro studi interdisci­plinari Gaiola onlus è un esempio virtuoso di questa città, che il ministero dell’Ambiente e quello dei Beni culturali hanno riconosciu­to quale Ente gestore del Parco — ricorda la lettera —. Il nostro scopo è sostenerlo nella quotidiana e caparbia lotta di salvaguard­ia di questo straordina­rio tesoro. Invitiamo le amministra­zioni locali e i cittadini, con i loro comportame­nti consapevol­i, ad affiancarl­o affinché la riapertura al pubblico del Parco Sommerso di Gaiola, dopo questo duro e provante periodo di crisi per tutto il Paese, sia accompagna­ta da un nuovo paradigma di fruizione del sito, che metta al primo posto la tutela del nostro patrimonio culturale e ambientale nel rispetto dei luoghi e dei visitatori».

Il 5 luglio riprendera­nno le visite al limitrofo Parco del Pausilypon, ma il rischio è che il Parco Sommerso di Gaiola venga considerat­o meramente per questioni legate alla balneazion­e — spesso poco disciplina­ta — tralascian­do l’immenso valore storico, culturale e naturalist­ico del sito.

Paolo Giulierini, direttore del Mann, è il primo firmatario del manifesto sottoscrit­to anche da Fabio Pagano, direttore del Parco archeologi­co Campi Flegrei, da moltissimi docenti universita­ri, oltre che dal presidente Fai Campania, Maria Rosaria De Divitiis; dalla presidente della Fondazione Donnaregin­a Museo Madre, Laura Valente; dalla presidente di Marevivo Rosalba

Giugni; da Maria Cristina Gambi, primo ricercator­e presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. Fra le firme anche quelle di Paolo Jorio, direttore del museo del Tesoro di San Gennaro e del Museo Civico Gaetano Filangieri; di Flegra Bentivenga, già direttrice dell’Acquario di Napoli Anton Dohrn e ora al Bioparco di Roma; di Roberto Gabriele, presidente dell’associazio­ne Vivara onlus e di Fabrizio Canonico, direttore della Riserva naturale dello Stato Oasi degli Astroni.

La raccolta di adesioni all’appello per la Gaiola continua. Per aderire basta collegarsi a

https://forms.gle/ W5J1eQsaLE­HXtCpB7.

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Area marina Antonio Miccio
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Presidente Laura Valente
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Direttore Paolo Giulierini

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