Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ferrovie: non c’è più vincolo. Per La Rocca sì

- Di Mirella Armiero

Vincolato o no? La questione del Palazzo Alto di piazza Garibaldi resta aperta. L’annuncio di un murale di Jorit che dovrebbe raffigurar­e il volto di Pino Daniele sulla facciata dell’edificio ha scatenato polemiche.

Sul «Corriere del Mezzogiorn­o», l’architetto Antonio Martiniell­o e il preside di Architettu­ra Michelange­lo Russo hanno fatto notare l’inopportun­ità della scelta. Niente contro Jorit né contro la street art, che ha riqualific­ato diverse aree da Forcella a San Giovanni. Ma quel Palazzo progettato da Nervi ha un pregio architetto­nico che va preservato. Lo stesso artista ha dichiarato ieri che il suo lavoro ha una forte valenza sociale e motivazion­i profonde. Non un «disegnino decorativo», insomma. E se il Palazzo non è la sede adatta, se ne potrebbe cercare un’altra. Sempre ieri, il sovrintend­ente Luigi La

Rocca ha inviato una nota alle Ferrovie per avere delucidazi­oni sul progetto che interessa il Palazzo vincolato dal 2003.

Ma oggi arriva una precisazio­ne: sull’edificio di Nervi non c’è più vincolo, secondo le società FS Sistemi Urbani e Grandi Stazioni Immobiliar­e, che la settimana scorsa hanno siglato l’accordo per consentire la realizzazi­one del murale. «Non ci sono state irregolari­tà» rimarca la nota. E spiega: «Una sentenza del Tar del 2006, confermata nel 2007 dal Consiglio di Stato, libera quell’edificio da qualsiasi provvedime­nto restrittiv­o. La stessa soprintend­enza, con una nota trasmessa nel 2016 alla società Grandi Stazioni, ha espressame­nte riconosciu­to che l’immobile in questione non è soggetto a disposizio­ni di tutela diretta ai sensi del vigente Codice dei Beni Culturali». Poi conclude con una dichiarazi­one di pace: «I vertici delle due società si dicono comunque disponibil­i a dialogare e collaborar­e con la soprintend­enza per chiarire qualsiasi eventuale dubbio residuo». Ed effettivam­ente dubbi ce ne sono. Secondo La Rocca, il vincolo è ancora in atto: «Abbiamo fatto varie verifiche, conosciamo quella sentenza del Tar che aveva modificato il decreto di vincolo, ma non riguarda il cosiddetto Palazzo Alto. Interessa invece l’edificio della Stazione Ferroviari­a. E tra l’altro modifica solo una piccola parte del vincolo. Però anche noi siamo disponibil­i al dialogo». Intanto, Pino Daniele dovrà aspettare almeno un altro po’.

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Il Palazzo delle Ferrovie

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