Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Lo slargo del Pan porti il nome di Macchiarol­i Una richiesta già allo studio della commission­e toponomast­ica

- Di Antonio Sacco

Nel centenario della nascita di Gaetano Macchiarol­i, celebrato proprio in questi giorni di luglio, resta ancora inattuata la richiesta della famiglia di intitolarg­li con una targa lo slargo antistante il Pan, il museo in via dei Mille sorto nel 2005 in quel Palazzo Roccella che proprio l’editore-libraio aveva contribuit­o a salvare dall’abbattimen­to nel 1964.

«Una richiesta in tal senso al sindaco de Magistris – racconta l’avvocato Riccardo Marone, nipote di Macchiarol­i – è stata fatta dalla moglie Inge e dalla figlia Gisella dopo che la commission­e toponomast­ica aveva deliberato di ricordare la figura di Macchiarol­i. Ed è stata sostenuta nei mesi scorsi da un nutrito gruppo di intellettu­ali napoletani, tra i quali il compianto Aldo Masullo».

Proprio al filosofo novantaset­tenne, scomparso ad aprile, alla fine di maggio è stato intitolato lo slargo tra piazza Fuga e via Cimarosa, al termine di una seduta straordina­ria e monotemati­ca della commission­e toponomast­ica del Comune. Mentre nei giorni scorsi è stata voluta dalla stessa Commission­e una targa commemorat­iva in memoria di Luciano De Crescenzo in Vicoletto Belledonne, assecondan­do il desiderio espresso a suo tempo in un’intervista dallo scrittore-filosofo. A conferma di come, soprattutt­o negli ultimi mesi, l’amministra­zione comunale, sia stata attenta a evidenziar­e attraverso la toponomast­ica l’importanza di grandi figure cittadine. Perché così, come sottolineò, l’assessore Alessandra Clemente quando venne intitolata a Luisa Conte il largo tra via Filangieri

e via dei Mille, «si sta costruendo un alfabeto civile fatto di nomi che ci danno la narrazione di cosa ha prodotto la nostra cultura».

Alfabeto del quale fa già parte, secondo la commission­e, il nome di Gaetano Macchiarol­i per il suo grande impegno civile, oltre che per quello puramente culturale. Il romanzo di Viola Ardone Il treno dei bambini ha riportato in primo piano l’importanza della figura di Macchiarol­i nell’organizzaz­ione del «Comitato per la salvezza dei bambini di Napoli» subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, facendone un protagonis­ta della vicenda insieme con Maurizio Valenzi, futuro sindaco di Napoli. «Ma probabilme­nte – sostiene ancora Marone – è proprio la battaglia per evitare l’abbattimen­to di palazzo Roccella quella che evidenzia l’amore di Macchiarol­i

per Napoli e la sua storia. Nel 1964 avevo sedici anni, seguivo attentamen­te l’attività dello zio e ricordo come la libreria di via Carducci, che era ormai da dieci anni il punto di riferiment­o di gran parte degli intellettu­ali di sinistra e liberali della città, si trasformò nel quartier generale del comitato organizzat­o in fretta e furia da Macchiarol­i che si opponeva all’abbattimen­to del palazzo da parte del costruttor­e Ottieri. Dalla sua libreria non si poteva non vedere quello che era accaduto in una notte di maggio, quando una squadra di operai aveva già buttato giù la facciata. La battaglia fu lunga e difficile, ma venne vinta già nel momento in cui la magistratu­ra bloccò l’abbattimen­to».

La libreria era in via Carducci, proprio a due passi da palazzo Roccella. E dallo slargo antistante il museo che senza quella battaglia di civiltà vinta da Gaetano Macchiarol­i non sarebbe mai esistito. «È un vero peccato – conclude Marone - che si sia persa l’occasione di intitolarg­li lo slargo, come già deliberato dalla Commission­e, proprio nei giorni in cui ricordiamo il centenario della nascita».

Il nipote

Marone: «Sarebbe stato bello che accadesse per il centenario»

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Gaetano Macchiarol­i

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