Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Lo slargo del Pan porti il nome di Macchiaroli Una richiesta già allo studio della commissione toponomastica
Nel centenario della nascita di Gaetano Macchiaroli, celebrato proprio in questi giorni di luglio, resta ancora inattuata la richiesta della famiglia di intitolargli con una targa lo slargo antistante il Pan, il museo in via dei Mille sorto nel 2005 in quel Palazzo Roccella che proprio l’editore-libraio aveva contribuito a salvare dall’abbattimento nel 1964.
«Una richiesta in tal senso al sindaco de Magistris – racconta l’avvocato Riccardo Marone, nipote di Macchiaroli – è stata fatta dalla moglie Inge e dalla figlia Gisella dopo che la commissione toponomastica aveva deliberato di ricordare la figura di Macchiaroli. Ed è stata sostenuta nei mesi scorsi da un nutrito gruppo di intellettuali napoletani, tra i quali il compianto Aldo Masullo».
Proprio al filosofo novantasettenne, scomparso ad aprile, alla fine di maggio è stato intitolato lo slargo tra piazza Fuga e via Cimarosa, al termine di una seduta straordinaria e monotematica della commissione toponomastica del Comune. Mentre nei giorni scorsi è stata voluta dalla stessa Commissione una targa commemorativa in memoria di Luciano De Crescenzo in Vicoletto Belledonne, assecondando il desiderio espresso a suo tempo in un’intervista dallo scrittore-filosofo. A conferma di come, soprattutto negli ultimi mesi, l’amministrazione comunale, sia stata attenta a evidenziare attraverso la toponomastica l’importanza di grandi figure cittadine. Perché così, come sottolineò, l’assessore Alessandra Clemente quando venne intitolata a Luisa Conte il largo tra via Filangieri
e via dei Mille, «si sta costruendo un alfabeto civile fatto di nomi che ci danno la narrazione di cosa ha prodotto la nostra cultura».
Alfabeto del quale fa già parte, secondo la commissione, il nome di Gaetano Macchiaroli per il suo grande impegno civile, oltre che per quello puramente culturale. Il romanzo di Viola Ardone Il treno dei bambini ha riportato in primo piano l’importanza della figura di Macchiaroli nell’organizzazione del «Comitato per la salvezza dei bambini di Napoli» subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, facendone un protagonista della vicenda insieme con Maurizio Valenzi, futuro sindaco di Napoli. «Ma probabilmente – sostiene ancora Marone – è proprio la battaglia per evitare l’abbattimento di palazzo Roccella quella che evidenzia l’amore di Macchiaroli
per Napoli e la sua storia. Nel 1964 avevo sedici anni, seguivo attentamente l’attività dello zio e ricordo come la libreria di via Carducci, che era ormai da dieci anni il punto di riferimento di gran parte degli intellettuali di sinistra e liberali della città, si trasformò nel quartier generale del comitato organizzato in fretta e furia da Macchiaroli che si opponeva all’abbattimento del palazzo da parte del costruttore Ottieri. Dalla sua libreria non si poteva non vedere quello che era accaduto in una notte di maggio, quando una squadra di operai aveva già buttato giù la facciata. La battaglia fu lunga e difficile, ma venne vinta già nel momento in cui la magistratura bloccò l’abbattimento».
La libreria era in via Carducci, proprio a due passi da palazzo Roccella. E dallo slargo antistante il museo che senza quella battaglia di civiltà vinta da Gaetano Macchiaroli non sarebbe mai esistito. «È un vero peccato – conclude Marone - che si sia persa l’occasione di intitolargli lo slargo, come già deliberato dalla Commissione, proprio nei giorni in cui ricordiamo il centenario della nascita».
Il nipote
Marone: «Sarebbe stato bello che accadesse per il centenario»