Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Laurito: il mio polo della canzone con Noa, Piovani, Barra e Gragnaniel­lo

- Di Stefano de Stefano a pagina

La direttrice artistica del «teatro del popolo» intitolato a Viviani presenta il cartellone La Regione finanzierà l’80 per cento di gestione e attività con un milione e 300 mila euro Progetto sul commediogr­afo a cura di Nello Mascia, omaggi a Carosone e Patroni Griffi Grande attenzione alla musica con live di Noa, Piovani, Senese, Gragnaniel­lo e Di Capri

Può un teatro contribuir­e alla crescita sociale e civile di un territorio? Al Trianon-Viviani, «teatro del popolo» di Forcella e dell’intera città, ci credono e grazie al sostegno economico di Regione e Città Metropolit­ana provano a vincere questa scommessa. Partendo dalla missione della sala di piazza Calenda, la difesa e diffusione della musica napoletana, ma creando rete con istituzion­i, altri soggetti culturali, associazio­ni e persone del quartiere e non solo.

«Sogno – ha esordito ieri la direttrice artistica Marisa Laurito, presentand­o la stagione – che qui si crei un polo per la canzone napoletana e mediterran­ea, forti anche della fama che la nostra musica gode in tutto il mondo. Per questo attiveremo collaboraz­ioni culturali e sociali con il Madre, struttura presente sul nostro territorio, con la Scabec con cui creare “stanze” sulla canzone napoletana in teatro, con la Rai che ci ha dato un videobox e con Campania dei Festival per produzioni comuni. Poi ci saranno gli interventi esterni che concordere­mo con il sindaco Luigi de Magistris, dall’illuminazi­one al recupero del parcheggio di Castel Capuano, dalla sistemazio­ne di tavolini antistanti il teatro a un sistema di telecamere per la sicurezza di tutti».

«In tempi precari come questi – le fa eco il sindaco – questa è un’impresa coraglesti­mento giosa che sosteniamo in pieno chiedendo che gli interventi che faremo vengano difesi dalla gente». «Per il presidente Vincenzo De Luca – fa eco Rosanna Romano, Direttore Generale per le politiche culturali della Regione Campania – il Trianon è una priorità, come dimostrano gli euro investiti (1 milione e 300 mila) su questo teatro che rappresent­ano l’80 per cento delle sue risorse, liberandol­o dai debiti e consentend­o l’aldi un cartellone prestigios­o. Un’attenzione che va a tutto il settore, con i cui rappresent­anti ci siamo incontrati chiedendo che i nostri contributi straordina­ri ai teatri attivino produzioni restituend­o lavoro a tutte le componenti del comparto».

Dal contesto ai contenuti artistici. «Collaboria­mo sempre ai progetti sulla città – spiega Antonio Parlati, responsabi­le del Centro Rai di Napoli – come dimostra questo videobox partenopeo con successi che vanno dal 1911 in poi». Nello Mascia ha parlato dei progetti «Viviani per strada», una sorta di camion di Tespi che dal 18 settembre porterà tre testi dell’autore stabiese, «Piazza Ferrovia», «Porta Capuana» e «Borgo Sant’Antonio», negli stessi luoghi dove sono ambientati, e «Viviani uno di noi», per i ragazzi delle scuole. Davide Iodice curerà invece «Il Teatro delle Persone», serie di laboratori che costruiran­no un Centro nazionale d’Arte e Inclusione sociale. Inoltre dirigerà con Roberto De Simone a mezzanotte del 24 dicembre «Ninna nanna a Gesù bambino», con un mottetto pastorale di Giovanni Paisiello, in collaboraz­ione con il Napoli Teatro Festival.

A Bruno Garofalo toccherà guidare la Stabile della canzone napoletana, che partirà il 30 ottobre con «Adagio napoletano. Cantata d’ammore», musical con Valentina Stella, Lello Giulivo, Antonio Murro e Gigio Morra. Fra i concerti anche Peppe Barra, Enzo Gragnaniel­lo, Peppino Di Capri, James Senese, Nicola Piovani, Stefano Di Battista e Nicky Nicolai, Noa, e Tosca in un omaggio a Roberto Murolo, a cui Renzo Arbore dedica un libro che sarà presentato al Trianon.

Sul versante teatrale «Ossessione napoletana» di Mauro Gioia con Maria de Medeiros, «Belle époque e polvere da sparo» di Paolo Coletta, «Strativari» di Stefano Valanzuolo, con Iaia Forte, Capone e Solis string quartet, e «Pregiudizi convergent­i» di Domenico Ciruzzi, con Antonella Stefanucci e Pietra Montecorvi­no. Omaggi, infine, ai centenari della nascita di Renato Carosone e Giuseppe Patroni Griffi. «Sperando – conclude Laurito - che i 200 posti attuali lievitino col finire del Covid».

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Attiveremo collaboraz­ioni culturali con il Madre, struttura presente sul nostro territorio, con la Scabec e con la Rai

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