Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Covid, De Luca (ri)lancia l’allarme
Ventisette positivi in un giorno. «Pochi controlli su badanti e braccianti provenienti dall’Est»
Ventisette nuovi positivi al Covid 19. Una impennata che preoccupa, perché si tratta di persone provenienti dall’est Europa che qui lavorano come braccianti o badanti, quindi a contatto con altri.
NAPOLI Ventisette nuovi positivi al Covid 19. Una impennata che preoccupa, perché si tratta di persone provenienti dall’est Europa che qui lavorano come braccianti o badanti, quindi a contatto con altri soggetti e assistendo anziani e invalidi.
Un dato, quello registrato nelle ultime ore, che ha indotto Vincenzo De Luca a riprendere il lanciafiamme, pur risultando nella classifica sul gradimento dei governatori soltanto all’undicesimo posto dopo aver ottenuto largo successo proprio per i suoi modi severi adottati durante l’emergenza. Intanto, nelle palazzine dell’ex Cirio di Mondragone è stato completato l’esame dei tamponi effettuati dopo i 15 giorni di incubazione del virus. «Sono stati effettuati — dicono dall’Unità di crisi — altri 450 tamponi e isolati i residui 17 casi positivi per i quali è in corso il trasferimento nelle strutture sanitarie Covid» di Maddaloni. Comunque, «il focolaio è al momento spento». Pertanto «si rende così possibile alla mezzanotte di oggi eliminare la zona rossa». Mentre «come da ordinanza, resta l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto per gli abitanti di Mondragone».
Sin qui le nuove disposizioni. Ma De Luca rilancia l’attenzione sui controlli, dato che nello scorso fine settimana sono continuate ad arrivare all’Unità di crisi anti-Covid 19 foto e segnalazioni di aliscafi per le isole del Golfo affollati e con molti passeggeri privi di mascherina e dalle strade della movida stracolme di ragazzi senza alcuna misura di prevenzione. «Sugli ingressi in Italia — dichiara il presidente della Regione — occorrono controlli rigorosi. Si è per esempio verificato l’arrivo con un volo diretto New York–Roma, di un cittadino campano risultato positivo a seguito dei controlli cui è stato sottoposto arrivato a destinazione, dopo aver viaggiato anche in pullman e in treno. Si segnalano inoltre casi di arrivi di cittadini dell’est, tra cui braccianti e badanti, in assoluta promiscuità a bordo di pullman, senza nessun controllo efficace. In relazione a qualche altro caso di positività registrato, è bene ricordare ai medici di famiglia di non sottovalutare situazioni in cui il paziente presenta sintomi e di sottoporlo al tampone. Si rilevano comportamenti che segnalano un pericoloso rilassamento generale. In queste condizioni il rischio è che non arriveremo neanche a settembre, quando potremo essere costretti ad affrontare l’anno scolastico in condizioni gravissime».
Il caso di Roccadaspide, nel Salernitano, riguarda l’esempio citato da De Luca: si tratta di un tour operator di 53 anni tornato da New York, dove aveva trascorso due settimane di quarantena. «Ma senza eseguire il tampone di fine isolaad mento in Usa — riferiscono dallo staff del presidente della giunta —. Ha viaggiato in aereo fino a Fiumicino, quindi ha preso la navetta fino a Roma Termini. Ha viaggiato in treno, è arrivato a Napoli centrale e successivamente ha raggiunto Capaccio con un regionale. Tutto questo benché risultasse ancora positivo». Ora il sindaco di Roccadaspide Gabriele Iuliano ha firmato un’ordinanza per disporre la quarantena obbligatoria anche per i familiari dell’imprenditore risultato infetto. E allarmare sono anche i nuovi cluster irpini, dove si sono registrati 11 i casi di coronavirus: 10 soltanto nelle ultime 24 ore, gran parte dei quali proveniente dalla zona di Serino e comuni limitrofi. Un paziente è ricoverato da sabato scorso all’ospedale Moscati di Avellino intubato ed in gravi condizioni: si tratta di un 69enne di origine venezuelana, da tempo residente a Santa Lucia di Serino. Sono risultati positivi 5 suoi parenti, tutti originari del Venezuela e residenti a Santa Lucia di
Serino. Altri 2 positivi sono residenti a Serino e anche loro sarebbero collegati all’uomo ricoverato. Un 71enne, di nazionalità italiana, di San Michele di Serino, giunto al Moscati per altre patologie, è risultato positivo, asintomatico, ed è ricoverato nel reparto di malattie infettive. Altri due casi positivi sono emersi a Rotondi, comune della Valle Caudina. A Moschiano, dove una 32enne di nazionalità romena era risultata positiva dopo essersi recata in ospedale per partorire, 40 persone residenti nella sua palazzina sono state sottoposte ad isolamento e a tampone. La donna romena, le cui condizioni insieme a quelle del bambino sono ritenute buone dai sanitari dell’azienda universitaria Federico II di Napoli dove è ricoverata, era recentemente tornata in Italia da un viaggio in patria a bordo di un pulmino con altri connazionali. Da quanto emergerebbe, pure il cluster di San Michele di Serino sarebbe stato originato da persone, forse asintomatiche, tornate recentemente dall’estero. «Bisogna ripetere che la malattia è tuttora presente — sottolinea l’infettivologo del Cardarelli Alessandro Perrella— benché pare che sia sufficiente una giornata di sole per lasciarsi il problema dietro le spalle. Occorre senso di responsabilità, indossare le protezioni ed evitare gli assembramenti. Poche e semplici misure di prevenzione per salvare noi stessi e gli altri».