Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Aggressioni in Circum: marcia ritardata dei treni «Scarsa sicurezza»
Protesta e corse fuori orario dopo il ferimento di un controllore
Una protesta, contro le condizioni ambientali difficili, i pericoli e le insidie cui sono esposti i lavoratori della Circumvesuviana. Una forma di «sciopero» decisa dai sindacati — dopo l’aggressione subita domenica da un capotreno, preso a testate da un cittadino straniero di origine africana sorpreso senza mascherina e a fumare all’interno di un vagone — che ha determinato lungo tutta la giornata di ieri la partenza di tutti i treni con dieci minuti di ritardo dai singoli capolinea.
Un modo, sottolinea il sindacato Orsa, «per rispondere all’ennesimo episodio di violenza che ha visto coinvolto un lavoratore dell’Ente autonomo Volturno». Unica colpa del dipendente Eav, l’aver chiesto all’uomo, che viaggiava senza mascherina e stava fumando, di uniformarsi alle regole previste per il trasporto pubblico locale. L’immigrato, all’altezza della stazione Bellavista a Portici, alla richiesta del capotreno di mostrare il titolo di viaggio, ha reagito sferrandogli una testata in pieno volto. L’aggressore, che era senza documenti, è stato poi fermato dalle forze dell’ordine mentre il lavoratore della Circumvesuviana è stato soccorso e trasportato all’ospedale Loreto mare. «È un episodio gravissimo - sostiene l’Orsa - perché è il sintomo di un male che azienda e istituzioni stanno sottovalutano, facendo finta di voler credere, e far credere, che le telecamere sui treni, sui bus e nelle stazioni siano un deterrente contro eventi criminosi».
I sindacati sottolineano che «in questi ultimi sei mesi sono accadute cose mai viste, ognuno di noi ha vissuto momenti veramente complicati, e il Trasporto pubblico in Campania non è stato da meno. Purtroppo però ad affiancare e peggiorare le normali difficoltà da Covid c’è stata l’Eav che coi suoi ritardi, coi suoi deragliamenti — 3 in 5 mesi —, con la sua nuova politica del trasporto, con le sue scelte in materia di gestione del personale, ha contribuito non poco».
Dunque ieri i pendolari — che hanno espresso solidarietà al capotreno — si sono rassegnati ad attese più lunghe mentre i sindacati sottolineano che «le centinaia, forse migliaia, di telecamere nulla o quasi possono fare per impedire scippi e rapine, le forze dell’ordine sono assenti ingiustificate, le guardie giurate proteggono il palazzo di direzione e qualche uscita nelle stazioni di Napoli; gli assembramenti si verificano quotidianamente, le mascherine sui treni e bus balneari sono una chimera e l’esiguo argine che possono fare i lavoratori in servizio è insufficiente».
Ermanno Russo, vicepresidente del Consiglio regionale ed esponente di Forza Italia, punta il dito intanto contro i servizi inefficienti di Eav e Ctp. «Di fronte allo sforzo immane degli operatori del turismo, che stanno cercando in tutti i modi di risollevare le sorti di una stagione pesantemente compromessa dalla pandemia, appare scandaloso il comportamento di chi deve gestire i trasporti campani e, ancor di più, il palleggio di responsabilità che ne deriva. Il blackout dei trasporti di questo primo week end di luglio, tra i treni della Cumana e i bus Ctp, rappresenta una pagina indegna per la governance regionale».