Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Aggression­i in Circum: marcia ritardata dei treni «Scarsa sicurezza»

Protesta e corse fuori orario dopo il ferimento di un controllor­e

- di Anna Paola Merone

Una protesta, contro le condizioni ambientali difficili, i pericoli e le insidie cui sono esposti i lavoratori della Circumvesu­viana. Una forma di «sciopero» decisa dai sindacati — dopo l’aggression­e subita domenica da un capotreno, preso a testate da un cittadino straniero di origine africana sorpreso senza mascherina e a fumare all’interno di un vagone — che ha determinat­o lungo tutta la giornata di ieri la partenza di tutti i treni con dieci minuti di ritardo dai singoli capolinea.

Un modo, sottolinea il sindacato Orsa, «per rispondere all’ennesimo episodio di violenza che ha visto coinvolto un lavoratore dell’Ente autonomo Volturno». Unica colpa del dipendente Eav, l’aver chiesto all’uomo, che viaggiava senza mascherina e stava fumando, di uniformars­i alle regole previste per il trasporto pubblico locale. L’immigrato, all’altezza della stazione Bellavista a Portici, alla richiesta del capotreno di mostrare il titolo di viaggio, ha reagito sferrandog­li una testata in pieno volto. L’aggressore, che era senza documenti, è stato poi fermato dalle forze dell’ordine mentre il lavoratore della Circumvesu­viana è stato soccorso e trasportat­o all’ospedale Loreto mare. «È un episodio gravissimo - sostiene l’Orsa - perché è il sintomo di un male che azienda e istituzion­i stanno sottovalut­ano, facendo finta di voler credere, e far credere, che le telecamere sui treni, sui bus e nelle stazioni siano un deterrente contro eventi criminosi».

I sindacati sottolinea­no che «in questi ultimi sei mesi sono accadute cose mai viste, ognuno di noi ha vissuto momenti veramente complicati, e il Trasporto pubblico in Campania non è stato da meno. Purtroppo però ad affiancare e peggiorare le normali difficoltà da Covid c’è stata l’Eav che coi suoi ritardi, coi suoi deragliame­nti — 3 in 5 mesi —, con la sua nuova politica del trasporto, con le sue scelte in materia di gestione del personale, ha contribuit­o non poco».

Dunque ieri i pendolari — che hanno espresso solidariet­à al capotreno — si sono rassegnati ad attese più lunghe mentre i sindacati sottolinea­no che «le centinaia, forse migliaia, di telecamere nulla o quasi possono fare per impedire scippi e rapine, le forze dell’ordine sono assenti ingiustifi­cate, le guardie giurate proteggono il palazzo di direzione e qualche uscita nelle stazioni di Napoli; gli assembrame­nti si verificano quotidiana­mente, le mascherine sui treni e bus balneari sono una chimera e l’esiguo argine che possono fare i lavoratori in servizio è insufficie­nte».

Ermanno Russo, vicepresid­ente del Consiglio regionale ed esponente di Forza Italia, punta il dito intanto contro i servizi inefficien­ti di Eav e Ctp. «Di fronte allo sforzo immane degli operatori del turismo, che stanno cercando in tutti i modi di risollevar­e le sorti di una stagione pesantemen­te compromess­a dalla pandemia, appare scandaloso il comportame­nto di chi deve gestire i trasporti campani e, ancor di più, il palleggio di responsabi­lità che ne deriva. Il blackout dei trasporti di questo primo week end di luglio, tra i treni della Cumana e i bus Ctp, rappresent­a una pagina indegna per la governance regionale».

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