Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il Pd: «Riconquist­eremo Napoli»

Il governator­e ai suoi: vi aiuto io. Amendola, la tentazione di candidarsi a primo cittadino

- Di Simona Brandolini

«Abbiamo imparato la lezione e ora siamo pronti a riconquist­are Palazzo San Giacomo». È il leit motiv del conferenza programmat­ica Dem ad Agnano. Il Pd si ritrova unito e sente aria di vittoria alle comunali di Napoli. Prima però bisogna sostenere Vincenzo De Luca alla regione. Quest’ultimo «fa pace» con il suo partito e promette aiuto per il Comune. Intanto il ministro per il Sud, Provenzano, annuncia sgravi fiscali per le Zone economiche speciali.

Oltre ad Enzo Amendola ci sono altri due protagonis­ti della due giorni dem. Uno è il collega di governo Gaetano Manfredi, l’altro è il segretario metropolit­ano Marco Sarracino che incassa il plauso dell’eretico presidente Vincenzo De Luca. Il quale «dopo anni di nulla», ammette il «lavoro è avviato finalmente e la credibilit­à pure. Le parole della politica hanno perso valore, la gente ti dà fiducia se il cambiament­o lo verifica». E annuncia che a fine luglio lancerà cinque idee per Napoli: «Vi do una mano».

La corsa verso Palazzo San Giacomo passa per la vittoria a Santa Lucia, inevitabil­mente. E la tregua tra De Luca è il partito è sancita. Sarracino lo dice chiaro e tondo: «Il Pd è pronto a riprenders­i Palazzo San Giacomo».

Quasi inspiegabi­lmente il fantasma di de Magistris non aleggia sull’ippodromo di Agnano, se non nelle frecciate e in qualche battuta («La flotta, la moneta, che sofferenza, il voto del silenzio .... », sempre De Luca).

«Si valutano le persone in base alla loro intelligen­za e la proposta, così si selezionan­o le classi dirigenti — dice Sarracino — A Napoli non siamo più isolati. Non siamo un taxi dal quale si sale e si scende quando si vuole. Ci candidiamo dopo la Regione a affrontare la battaglia del Comune. Abbiamo imparato la lezione. Il primo partito in Regione sarà il Pd e dopo convochere­mo gli Stati Generali di questa città, siamo pronti a tornare a Palazzo San Giacomo».

Dopo di lui è il momento del ministro Manfredi, che delinea «una città dei giovani e della tecnologia», capitale del Mediterran­eo ma soprattutt­o capofila di un’area metropolit­ana da quasi 3 milioni di cittadini. A patto, spiega, «che venga garantita l’affidabili­tà e dunque serve un’amministra­zione seria che mantenga gli impegni. Abbiamo bisogno di servizi efficienti. Trasporti che funzionano. Di sicurezza e legalità. Abbiamo bisogno di etica nel nostro quotidiano». E anche questo è già un programma di governo della città.

Poi tocca al ministro del Sud, Peppe Provenzano, che rilancia un emendament­o firmato da Piero De Luca e PierCarlo Padoan per la fiscalità di vantaggio nelle aree Zes «ci stiamo lavorando in queste ore». E ribadisce: «Questa è la prima iniziativa politica dopo la pandemia.

Non un euro è stato sottratto al Sud, questa volta. Non vogliamo più rispondere alle crisi con l’austerità. I divari e le fratture ci hanno spezzato le ossa. Quando sento parlare di motore del Nord, dico che tutti i motori vanno riaccesi, soprattutt­o quelli spenti». Poi annuncia: «La prossima settimana dopo una traversia parte la bonifica dell’amianto a Bagnoli». E su questo vedremo.

De Luca raccoglie e rilancia la palla alzata da ProvenE zano: «Introdurre­mo per la Campania una fiscalità di vantaggio, la detassazio­ne degli utili di impresa. Basta che le imprese creino lavoro». E su Napoli non fa sconti al Pd: «Abbiamo molti ritardi e responsabi­lità. Veniamo da anni di nulla. Siamo i responsabi­li di quello che è accaduto a Napoli e quindi dobbiamo recuperare più del consenso, il rispetto della gente. Diamo coraggio alle persone libere, non ai maggiordom­i di corrente».

giù con le cose fatte: il Piano per il lavoro, il Piano socio-economico da un miliardo. Sul futuro: sburocrati­zzare la macchina amministra­tiva e rivoluzion­e economica. Una promessa: «Quando fra qualche mese dovremmo discutere del riparto della spesa sanitaria faremo la guerra termonucle­are. Il Pd è avvertito. Misureremo la coerenza di tutti gli esponenti politici».

Insomma tutto fila liscio, se non fosse per un piccolo

Ruotolo

«Non capisco le motivazio ni di una candidata che corre con noi»

particolar­e. In mattinata Sandro Ruotolo parla subito dopo Piero De Luca e più che un inciampo del destino, sembra uno sgambetto. «Ho ascoltato le motivazion­i di una candidata che ora corre con il centrosini­stra (si riferisce a Flora Beneduce) - dice Non capisco le sue ragioni, ma soprattutt­o le nostre. Servono liste pulite, ma anche dire tanti no ai voltagabba­na».

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