Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Vecchia guardia Oggi un Napoli d’esperienza
C’è il Milan, Gattuso conferma in partenza il tridente «leggero» Difesa ridisegnata: riecco Ospina Koulibaly e anche Di Lorenzo Forse Lobotka preferito a Demme
È la partita del cuore di Gennaro Gattuso che affronta per la prima volta il Milan da avversario dopo 16 anni trascorsi a Milanello, prima da calciatore e poi da allenatore. Lui non ne parla, probabilmente non lo farà neanche oggi a Palazzo Caracciolo, vivrà l’impatto emotivo di questa sfida nel suo intimo. La concentrazione è solo sulla partita, il Milan è una delle squadre più in forma del campionato e Gattuso vuole una risposta all’insegna della continuità.
Nella rifinitura al San Paolo il clima è disteso, l’armonia del gruppo si vede dai dettagli: Karnezis ha voluto festeggiare nello spogliatoio il suo trentacinquesimo compleanno. Nelle prove generali antiMilan Gattuso conferma la linea adottata dopo il lockdown: turn-over mirato e gestione delle forze a disposizione per reggere lo stress degli impegni ravvicinati e del caldo. Cinque i cambi rispetto a Marassi: il ritorno tra i pali di Ospina, a riposo contro Genoa e Roma dopo lo scontro con Caldara a Bergamo; Di Lorenzo sulla fascia destra; Koulibaly al centro della difesa; Zielinski a centrocampo e Callejon per affidarsi al tridente dei piccoletti versione originale, che esprime complessivamente un patrimonio di 293 gol e 224 assist.
Manolas, dopo un lungo stop per un infortunio muscolare, ha giocato due gare consecutive in tre giorni contro Roma e Genoa, Gattuso dovrebbe affidarsi a Maksimovic in coppia con Koulibaly. A centrocampo prende corpo una sorpresa: Demme torna dalla squalifica ma dovrebbe partire dalla panchina, la prestazione di Lobotka a Genova è piaciuta per il ritmo, la velocità nel palleggio, la personalità nel gestire il pallone e Gattuso valuta di confermarlo dal primo minuto. Non è un caso che nonostante la pressione degli uomini di Nicola il Napoli abbia prodotto 200 passaggi di prima con una percentuale di precisione dell’87%. Demme è più affidabile nella fase di non possesso, è un riferimento essenziale nella tenuta della posizione ed è più ordinato nella gestione dell’uscita palla dalla propria trequarti.
Callejon dopo l’estensione del contratto fino al 31 agosto ha scaricato le tensioni del contratto in scadenza e del possibile addio a porte chiuse, le parole di Mertens a Genova hanno alimentato l’entusiasmo che aveva già manifestato con i gol contro Spal e Roma e l’esultanza «a testa alta». Fino alla scorsa stagione Callejon era abituato a giocarle tutte, figuriamoci i bigmatch. La prima grande sfida vissuta in panchina è arrivata con Ancelotti ad Anfield, Josè aveva risentito tanto dell’ammutinamento sotto il profilo psicologico.
Gattuso fino al lockdown l’ha sempre schierato contro le big, gli equilibri, complice anche la situazione contrattuale, sembravano essere cambiati dopo il lockdown. L’allenatore gli ha così preferito Politano nella semifinale contro l’Inter e a Bergamo contro l’Atalanta ma il momento positivo di Josè sul rettangolo verde ha rimescolato le gerarchie.
Stasera contro il Milan Callejon è pronto al confronto tutto madridista con Theo Hernandez, proverà a sfruttare i limiti del francese in fase difensiva e a limitare le sue progressioni verso l’area del Napoli. Nuove grandi sfide, vecchie abitudini: quando s’alza il livello è difficile rinunciare a Callejon.