Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Influenza, il vaccino è gratis
De Luca: già ordinate un milione e 800 mila dosi, ma si arriverà a 4 milioni
Il governatore Vincenzo De Luca fa sapere di aver ordinato un milione e 800 mila dosi di vaccino antinfluenzale per preparare i campani «alla seconda ondata» ed evitare sovrapposizioni anche con il Covid (ieri altri 186 positivi). Si vuole arrivare a 4 milioni di dosi entro dicembre per assicurare copertura all’80% degli aventi diritto.
La campagna elettorale?
NAPOLI Meglio la campagna vaccinale. Come spetta fare al sindaco della Campania. Vincenzo De Luca si affida al messaggio sociale, ben sapendo che la salute (i nuovi casi di contagio Covid sono 186) resta uno dei pochi temi a suscitare interesse in una popolazione stordita dal lockdown e dalla crisi, e mai come stavolta lontanissima dalla sfida elettorale: «Macché campagna elettorale. Lavoriamo per prepararci all’onda d’urto che avremo fra due mesi. Lancio un appello agli adulti e ai bambini — esordisce il presidente della giunta —. Occorre fare subito il vaccino antinfluenzale, perché i virologi hanno avvisato che la seconda ondata, tra ottobre e novembre, sarà tremenda. Ho ordinato, primo in Italia, un milione e 800 mila vaccini antinfluenzali che arriveranno a fine settembre. Sono anche vaccini pediatrici. Dico alle mamme: preparatevi. Abbiamo i ragazzi che questa estate sono stati in discoteca e ora tornano a scuola, quasi tutti asintomatici. E qui, al Sud, i rapporti familiari sono intensi. La domenica si passa tutti insieme riuniti, nonni, zii e nipoti…». De Luca riferisce, inoltre, che per fine mese si saranno sottoposti a test sierologico per il Covid i 140 mila docenti e amministrativi del comparto scolastico, e annuncia che arriveranno addirittura a «4 milioni» i campani coinvolti nella campagna contro l’influenza per evitare di sovrapporre i malanni di stagione ai sintomi del Covid 19. Cifra gonfiata che induce il candidato della Lega Severino Nappi a chiedere l’esibizione delle fatture di acquisto delle dosi.
La distribuzione
«Sarà distribuita già dalla prossima settimana, gratuitamente, la formula tetravalente, la trivalente adiuvata e il vaccino potenziato per operatori sanitari e ospiti delle Rsa, con una copertura che oscilla dal 75 all’80% della popolazione avente diritto — spiega il dirigente regionale della Politica del farmaco, Ugo Trama —. Abbiamo opzionato nuove disponibilità sui mercati. Poi, occorre attendere pure le dosi che saranno distribuite dal Governo nazionale». Peraltro, le Regioni che hanno già provveduto ad acquistare quote significative di vaccino saranno chiamate a soccorrere quelle che, invece, non sono riuscite in tempo ad accaparrarsi confezioni in numero sufficiente in rapporto alla popolazione.
I medici di famiglia
Non manca l’allarme dei medici di famiglia, i quali temono che con gli ambulatori già affollati, ora dovranno somministrare il vaccino a quote maggiorate di assistiti, in un arco di tempo limitato; ma soprattutto destreggiandosi tra le severe disposizioni di sicurezza da osservare e le visite mediche da svolgere. La Regione domani riunirà i sindacati e le organizzazioni dei medici di medicina generale per preparare un piano operativo veloce, con camper mobili e potenziamento del personale infermieristico, in modo da fronteggiare le incombenti esigenze organizzative. «Lo scorso 5 aprile — afferma il leader nazionale della Fimmg, Silvestro Scotti — avevo messo sull’avviso le istituzioni che si sarebbe dovuto procedere celermente e sviluppare la campagna vaccinale in tre mesi, senza attendere ottobre. Ci saranno molti ambulatori privati che dovranno sobbarcarsi l’onere di impegnare un assistente sanitario o un infermiere o di predisporre ambienti separati. Per esempio la Regione dovrebbe attivarsi per assicurare l’anagrafe vaccinale sincrona per monitorare la situazione. Insomma — conclude —, emerge la necessità di sedersi intorno a un tavolo e capire cosa occorra, senza speculazioni, ma almeno per far fronte alle nuove incombenze che cadranno sui medici di famiglia».
Farmacie a secco
La difficoltà nel reperimento delle confezioni di vaccino anti influenzale peserà in particolare modo, quest’anno, sulle farmacie, presso le quali, in passato, si rivolgeva una cospicua fascia di popolazione non inserita nelle categorie a rischio. Farmacie unite auspica un confronto con i titolari regionali della Sanità e denuncia che la Conferenza Stato-Regioni del 14 settembre ha deciso di attribuire alle farmacie appena l’1,5% di dosi. «Si è passati dal parlare di 1,5 milioni di dosi richieste dal canale farmacia a destinarne poco più di 250 mila. Per quote più alte il tutto è lasciato al buon cuore delle Regioni. Facendo due conti, mediamente, ogni farmacia dovrebbe ricevere circa 13 dosi di vaccini contro le diverse centinaia dello scorso anno».