Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Scuole aperte, scelta per il futuro
Raramente c’è stato un momento più importante di discussione aperta e collaborazione per un consenso sulla riapertura delle scuole.
Proteggendo al contempo la salute e il benessere di studenti ed educatori durante la pandemia da Covid-19. Al di là delle molteplici soluzioni proposte, resta chiaro che riaprire le scuole è una priorità della nazione. Ma perché? Cosa bisogna mettere sui piatti della bilancia (pro e contro) affinché questa decisione del governo diventi coscienza nazionale. A metà aprile, 192 paesi avevano chiuso le scuole, colpendo oltre il 90% (quasi 1,6 miliardi) degli studenti del mondo.
Nei soli Stati Uniti, la chiusura ha riguardato 21 milioni di bambini piccoli, 57 milioni di studenti nella scuola elementare, media e superiore, e 20 milioni di studenti universitari, college compresi. Comprendere l’effetto della chiusura scolastica sugli esiti del Covid-19 diventa fondamentale per la tenuta della scuola. L’associazione tra scuole chiuse e incidenza e mortalità di Covid è stata stimata utilizzando dati provenienti dai 50 stati americani, confrontando i risultati prima e dopo la chiusura, con aggiustamenti per densità di popolazione, stato di salute, vulnerabilità sociale e capacità di eseguire i test di screening. Estrapolando i risultati alla popolazione degli Usa (328 milioni di abitanti nel 2019), i ricercatori dell’Università di Cincinnati (Ohio) stimano che la chiusura della scuola potrebbe essere stata associata con 1,37 milioni di casi in meno di Covid in un periodo di 26 giorni e 40.600 decessi in meno in un periodo di 16 giorni durante la primavera del 2020. Quindi, le scuole chiuse hanno rappresentato un freno alla diffusione della pandemia negli Usa.
D’altra parte, i danni associati alla chiusura delle scuole sono assoluti. Nonostante gli sforzi dei distretti scolastici per impartire istruzione online, la chiusura comporta perdita di apprendimento per molti studenti, che si potrebbe tradurre in guadagni futuri persi, pari a 2,5 trilioni (2500 miliardi) di dollari nei soli USA (12,7% del PIL annuale). Data la forte connessione tra istruzione, reddito e aspettativa di vita, la chiusura scolastica potrebbe avere conseguenze deleterie a lungo termine per la salute dei bambini, ripercuotendosi nell’età adulta.
Negli Usa, così come in altre parti del mondo, le scuole forniscono una fonte essenziale di pasti e alimentazione, assistenza sanitaria compresi supporti comportamentali per la salute, attività fisica, interazione sociale, supporti per studenti con bisogni educativi speciali e disabilità e altre risorse vitali per uno sviluppo sano. I pediatri americani sostengono che il prossimo anno scolastico dovrebbe iniziare con l’obiettivo di avere gli studenti fisicamente presenti a scuola, anche se questa legittima aspirazione potrebbe essere in conflitto diretto con la necessità di prendere le distanze fisiche durante una pandemia scarsamente controllata. La pandemia ha inoltre fatto emergere enormi disuguaglianze nelle risorse disponibili per le scuole e le famiglie. Le scuole dei quartieri con risorse minori hanno avuto problemi nell’istruzione a causa dell’accesso limitato ai dispositivi e a Internet. I bambini provenienti da famiglie a basso reddito dipendono maggiormente dai servizi scolastici e la chiusura scolastica potrebbe aumentare significativamente le disparità. Qualsiasi sia il futuro che ci aspetta, gli interventi dovrebbero essere adeguati e flessibili, con una preferenza per l’istruzione in presenza per i bambini più piccoli per i quali l’apprendimento virtuale presenta molti problemi.
Questo significa avere un facile accesso ai dati in tempo reale per valutare l’efficacia di approcci specifici e adeguarsi di conseguenza. Inoltre, tutti gli operatori interessati (infermieri, amministratori, genitori ed educatori) devono percepire i dati disponibili e gli esperti che li interpretano come affidabili. Le scuole hanno anche bisogno del sostegno finanziario per far fronte alle minacce (sanitarie ed economiche) imposte dal Covid. Ci sono costi aggiuntivi per finanziare l’istruzione, in particolare nei distretti scolastici che sono senza risorse. Offrire alle scuole il supporto di cui hanno bisogno potrebbe comportare ambienti sicuri, sani e fiorenti per bambini e giovani e, in definitiva, riconoscere l’educazione come determinante fondamentale della salute.
Piuttosto che norme valide per tutti, i distretti scolastici dovrebbero fare affidamento sulle migliori evidenze disponibili, inclusa la prevalenza locale Covid, le politiche e le pratiche riguardanti l’uso della maschera e il rischio di trasmissione tra bambini di età diverse. Riaprire le scuole per l’istruzione scolastica in presenza è una delle maggiori sfide che l’Italia (e il mondo) sta affrontando da generazioni.