Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Diciottenne morta a Caivano Chiesta perizia sulla dinamica
Per i legali del fratello di Maria Paola i segni sul motociclo incompatibili con lo speronamento
NAPOLI Una perizia tecnica per ricostruire esattamente la dinamica dello speronamento in cui ha perso la vita Maria Paola Gaglione. La ragazza diciottenne di Caivano, morta sei giorni fa in seguito a una caduta dopo che lo scooter su cui viaggiava con la sua fidanzata, la trangender Ciro, era stato inseguito a folle velocità da Michele, il fratello di Maria Paola, ora in cella con l’accusa di omicidio preterintenzionale aggravato.
A richiedere l’esame sono stati gli avvocati del collegio difensivo del trentenne, Domenico Paolella e Giovanni Cantelli. I due legali sono convinti che vi sarebbero dubbi nella ricostruzione operata dagli investigatori soprattutto riguardo i calci che, secondo l’accusa, Michele, in sella alla sua potente motocicletta, avrebbe assestato allo scooter Sh 300 per fermare la corsa della coppia. Gli avvocati hanno fatto notare quella che, a loro avviso, sarebbe una incongruenza. Lo scooter su cui viaggiava la vittima e la sua fidanzata è caduto sul lato sinistro della strada di campagna che da Caivano conduce ad Acerra. Maria Paola, che indossava il casco, è morta battendo la nuca contro un bocchettone per l’irrigazione, che si trovava in un campo coltivato accanto alla strada. Secondo la ricostruzione in seguito ai calci assestati dal fratello sul lato destro del mezzo. Ma i legali sottolineano che l’orma con l’impronta della scarpa di Michele si trova sulla fiancata sinistra dell’Sh, quindi dallo stesso lato in cui è caduto lo scooter. In realtà l’incongruenza potrebbe essere soltanto apparente perché, come ha sottolineato Ciro nella sua testimonianza agli investigatori rilasciata in ospedale, i due mezzi correvano a velocità molto sostenuta e sarebbero entrati in contatto più di una volta, quindi non si può escludere che i calci assestati dall’inseguitore abbiano raggiunto in momenti diversi entrambi i lati dell’Sh su cui si trovavano i due innamorati. Le immagini delle telecamere poste lungo la strada confermerebbero che l’inseguimento c’è stato e che i due mezzi viaggiavano a velocità elevata. Ma non esistono immagini del momento della caduta dello scooter, ecco perché la perizia diventa importante ai fini dell’accertamento delle responsabilità penali di Michele Gaglione.
Intanto, l’autopsia della diciottenne avrebbe confermato che sul corpo non sarebbero stati rilevati segni di percosse o in generale di violenza. Quindi è ormai certo che a determinare la morte di Maria Paola è stata la presenza del bocchettone su cui la ragazza si è trovata scaraventata dall’urto. Michele continua a negare di aver preso a calci lo scooter. Agli investigatori ha ripetuto che stava inseguendo Paola e Ciro per riportare la ragazza a casa. «Non vedevo mia sorella da Ferragosto — ha aggiunto — volevo parlare con lei e l’ho inseguita. È stato un incidente, loro hanno sbandato e sono cadute». Il giovane, attraverso i suoi legali, ha ribadito al gip la richiesta di un permesso per pregare sulla tomba di sua sorella nel cimitero di Caivano.
Causa del decesso
La ragazza è morta battendo la nuca su un bocchettone per l’irrigazione