Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ritorna «Open house», tra quartieri e luoghi d’arte Dedicati ai più piccoli laboratori didattici e tour Seconda edizione a ottobre, si insegue il record

- di Fabrizio Geremicca

In principio fu Londra.

NAPOLI Era il 1992 quando nella capitale inglese nacque Open House, festival dell’architettu­ra destinato a coinvolger­e i cittadini ed a far comprender­e quanto una migliore progettazi­one degli spazi urbani influisca positivame­nte sulla qualità della vita.

Nel 2019 la rassegna, che si tiene ormai in 47 città in tutto il mondo, è approdata anche a Napoli ed ha avuto successo. Sono state effettuate 16.000 visite guidate gratuite in un centinaio tra edifici e percorsi. Tanti gli eventi organizzat­i con la partecipaz­ione di 500 volontari. A dispetto del Covid e con la rigida osservanza di protocolli e misure anti contagio, Open House ritorna tra poco a Napoli per la seconda edizione, che è stata presentata ieri al Museo archeologi­co nazionale.

Si svolgerà il 3 ed il 4 ottobre e, se si guarda al programma, ai luoghi, alle persone coinvolte, sembra destinata a non sfigurare rispetto ad un anno fa. Sarà un viaggio tra edifici storici e di culto — per esempio il palazzo dello Spagnolo, la chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, la Basilica di San Giacomo degli Spagnoli —, infrastrut­ture (tra esse il molo San Vincenzo, i cantieri della bretella di Monte Sant’Angelo e delle nuove stazioni della metro, la stazione di Piazza Fuga della funicolare); spazi delle arti. Tra questi ultimi, ma è un elenco sommario, Casa Morra, Museo e bosco di Capodimont­e, il Teatro San Ferdinando , il Museo Archeologi­co Nazionale, gallerie d’arte. Si potrà percorrere anche la “città creativa” con tappe, per esempio, alle Scuderie Sansevero, nello studio Antonio Biasucci, nell’archivio Dalisi. Quest’anno Open House propone poi la conoscenza di due poli universita­ri che sono nati o stanno per nascere in periferia, entrambi su iniziativa dell’ateneo Federico Ii: il campus di San Giovanni a Teduccio, ormai attivo da un paio di anni, che ha ospitato, tra l’altro, i corsi dell’Academy Apple, e la nuova sede di Scampia dei corsi di laurea in Infermieri­stica.

Sarà possibile, ancora, scoprire residenze private come Vlla Oro, che è in via Orazio; Villa Pappone, edificio Liberty al Casale di Posillipo; casa Marino Falzarano. Parchi — per esempio quello di Scampia intitolato a Ciro Esposito o quello che porta il nome di re Ladislao e si trova in via Cardinale Seripando, nel quartiere San Lorenzo — e terreni agricoli miracolosa­mente scampati alla cementific­azione selvaggia della collina di Napoli tra gli anni Cinquanta e Settanta — la vigna di San Martino — sono un’altra proposta interessan­te dell’edizione 2020 di Open House. Docenti e ricercator­i di Architettu­ra accompagne­ranno, inoltre, attraverso passeggiat­e in luoghi e quartieri della città: dal Vomero Liberty alla Sanità; dalla Riviera di Chiaia sospesa tra terra e mare a Ponticelli. Gli appassiona­ti di trasporti

Tra le bellezze Palazzo dello Spagnolo olla Apple Academy Alla scoperta di tesori del passato e presenti

avranno modo di viaggiare a bordo del filobus storico Alfa 1000 e del tram storico 1029. Chi ha bambini e vuole coinvolger­li potrà farlo attraverso laboratori e spettacoli promossi ai Quartieri Spagnoli, a Napoli est ed a Scampia. Programma completo e modalità di prenotazio­ne alle iniziative, tutte gratuite, saranno pubblicati a breve sul sito www.openhousen­apoli.

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Edifici Lo scalone monumental­e di Palazzo dello Spagnolo

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