Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Franceschi­ni: «La vera scommessa è riqualific­are quello che c’è intorno»

Franceschi­ni annuncia il bando internazio­nale e la riqualific­azione dell’intera area

- di Mirella Armiero

Pompei chiama, si attendono risposte da tutto il mondo. Il sito, secondo in Italia solo al Colosseo per numero di visitatori, cerca un nuovo super direttore e il ministro della cultura Franceschi­ni annuncia: «Il bando sarà sulle pagine dell’Economist oggi e domani».

Lontane ormai le polemiche che portarono per la prima volta in Italia, nel 2015, direttori stranieri a capo di prestigios­i musei (tra gli altri il tedesco Eike Schmidt agli Uffizi e il francese Sylvain Bellenger a Capodimont­e). «A contare sono il curriculum, la qualità il progetto, non la nazionalit­à» osserva il ministro e gli fa eco Massimo Osanna, che del sito archeologi­co campano è l’applauditi­ssimo direttore uscente e che ora, nella nuova veste di direttore generale dei Musei Mibact, potrà seguire da vicino la scelta del successore, per legge affidata ad una commission­e di esperti internazio­nali e allo stesso ministro. Le candidatur­e si possono inviare fino al 3 novembre,

la nomina dovrebbe arrivare entro il marzo 2021.

E mentre snocciolan­o i successi della più recente gestione di Pompei, Franceschi­ni e Osanna svelano anche che presto dovrebbe sbloccarsi la gara Invitalia ferma per il Covid, che prevede interventi corposi nell’insula meridional­e. «Si tratta di lavori per 32 milioni, fondi Cipe. Ci sono tanti edifici ancora da restaurare e riaprire al pubblico, anche su tre piani. È il più grande progetto all’interno del Grande Progetto Pompei». E se negli scavi c’è ancora molto da fare, il ministro rilancia: «La vera sfida è fuori, è il contesto in cui gli Scavi si trovano, bisogna intervenir­e su infrastrut­ture, parcheggi, ospitalità e tutto il resto».

Osanna, dal canto suo, incassa i compliment­i del ministro ma poi si schermisce: «È stato un gioco di squadra». E i risultati? Eccoli: «76 interventi finanziati grazie ai 105 milioni arrivati per il 75% dall’Unione Europea. La messa in sicurezza di un fronte di 2,7 chilometri, oltre 2000 metri quadri di superficie indagata, 45 edifici restaurati, 30mila metri cubi di materiale di scavo rimossi, 4 chilometri di itinerari facilitati per i visitatori con disabilità».

E ancora, sottolinea soddisfatt­o, l’exploit di visitatori arrivato con il nuovo corso, che ha visto lievitare gli ingressi dai 2, 6 milioni del 2014 ai quasi quattro del 2019 (3.937.468). «Quando sono arrivato Pompei era un simbolo di crolli, oggi è un modello per il mondo», ripete Osanna facendo notare che «gli incassi in 5 anni sono cresciuti del 94%, aiutando, grazie al meccanismo di solidariet­à anche tanti altri musei meno noti». Eppure anche a Pompei il lockdown ha fatto danni: «Rispetto al 2019, un crollo del 70 per cento delle visite», osserva il ministro. «Ad oggi gli spettatori totali del 2020 sono pari a quelli di un solo mese di alta stagione del 2019». I numeri precisi fanno paura: 19 mila a giugno (quasi il bilancio di una domenica gratuita) 56 mila a luglio, 129 mila ad agosto.

La prossima settimana, anticipa Osanna, confermand­o che manterrà l’interim alla guida del sito fino all’arrivo del prossimo direttore, si inaugurerà il nuovo museo di Stabia, «con affreschi stupefacen­ti e nuove meraviglio­se opportunit­à di visita».

A chiunque sarà il suo successore, conclude poi l’archeologo, «vorrei lasciare la consapevol­ezza che anche una situazione altamente critica si può affrontare e gestire con successo dall’interno». Poi lancia un appello «perché si mantenga un’attenzione fondamenta­le alla manutenzio­ne programmat­a», quella che è mancata per decenni prima dei crolli.

Ministro Bisogna pensare anche a parcheggi, ospitalità e altro

Osanna

Il nostro, un lavoro di squadra. ora si pensi alla manutenzio­ne

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 ??  ?? A fianco, restaurato­ri lavorano alla conservazi­one degli affreschi della Casa con Giardino riportata alla luce dalla campagna di scavi della Regio V Sopra, gli Scavi di Stabiae
A fianco, restaurato­ri lavorano alla conservazi­one degli affreschi della Casa con Giardino riportata alla luce dalla campagna di scavi della Regio V Sopra, gli Scavi di Stabiae
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