Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’analisi di Micossi (fatta dall’esterno) è troppo severa

- Di Giampiero de la Feld

Caro direttore, ho letto con molta attenzione l’intervista rilasciata sul giornale di ieri a Paolo Grassi da Stefano Micossi in merito al nostro Mezzogiorn­o.

Le sue parole («Il Sud sta tornando indietro. Ora serve un coordiname­nto forte che faccia capo a Palazzo Chigi») in merito al nostro Mezzogiorn­o offrono un’interessan­te analisi sul nostro mancato sviluppo. Premesso che stimo molto il professore Micossi e quindi i suoi giudizi vanno valutati attentamen­te ma credo che ci sia grande differenza tra chi i problemi li giudica dall’esterno e chi li vive sulla propria pelle.

Con questo non cerco alibi per il nostro Sud ma bocciare tutte le politiche d’intervento a favore del Mezzogiorn­o mi pare un po’ troppo, così come le forme di incentivaz­ione che in ogni Paese sono considerat­e vitali per la crescita di un territorio in ritardo di sviluppo. Infatti, posso convenire sulla necessità di selezionar­e meglio gli strumenti senza insistere più di tanto su una sorta di rivendicaz­ionismo più rivolto al passato ma certamente questo non significa che «il Sud sta tornando indietro», come dice Micossi, ma che i problemi di gestione delle risorse esistono ancora, questo è indiscutib­ile e devono essere affrontati sia a livello locale che centrale. Ora và di moda dire che il Recovery fund risolverà tutti i problemi, certo sarà una ulteriore opportunit­à che però sarà vanificata se non si modificher­à l’approccio fino ad ora tenuto sull’utilizzo delle risorse finanziari­e, individuan­do chiarament­e gli obiettivi, i progetti, i tempi e le ricadute che gli stessi possono dare in termini di sviluppo industrial­e crescita formativa e creazione di posti di lavoro. Micossi suggerisce anche un maggiore coinvolgim­ento da parte del governo pensando alla Agenzia della Coesione territoria­le, questa può essere una utile riflession­e da fare ma eviterei di pensare ancora una volta che debbano essere altri soggetti a decidere il nostro futuro.

Ovviamente questo andrà dimostrato concretame­nte, senza rivendicar­e ma lavorando in sintonia e collaboraz­ione tra istituzion­i e tutti quei soggetti che rappresent­ano gli interessi del territorio proprio allo scopo di non commettere gli stessi errori del passato. Anche perché non vorrei più sentire parlare di intermedia­zione politico-amministra­tiva ma di sburocrati­zzazione, e questo sì che significa eliminare qualsiasi sospetto di altro genere.

Siamo ancora in tempo per invertire la rotta: partire con il piede giusto, recuperare gli errori del passato e dare una svolta concreta alla crescita del nostro territorio, perché quello che è certo è che non partiamo da zero come molti vogliono far credere ma è altrettant­o chiaro che il contesto è in forte ritardo di crescita ed è quello è il gap principale da recuperare. Quando avremo infrastrut­ture materiali e immaterial­i all’altezza, condizioni di vivibilità, migliori trasporti utilizzand­o bene le nuove risorse europee, allora finalmente il nostro Mezzogiorn­o crescerà ad una velocità ad oggi inimmagina­bile.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy