Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Campania, nove «impresentabili» Cinque a quattro per il centrosinistra
La commissione Antimafia diffonde l’elenco dei candidati che hanno problemi con la legge Forza Italia protesta: «Uso politico delle istituzioni». De Luca: «Sono sempre le solite palle»
Va alla Campania il record nazionale di candidati ritenuti «impresentabili», secondo la black list compilata dalla commissione parlamentare Antimafia. Gli impresentabili della Campania sono ritenuti infatti nove e si dividono (quasi) equamente tra le liste di centrosinistra per Vincenzo De Luca presidente (cinque) e quelle di centrodestra che invece appoggiano lo sfidante Stefano Caldoro (quattro). Come ogni cinque anni sugli impresentabili (o presunti tali) si dividono gli stessi partiti. Se per i cinque stelle «c’è il rischio che in consiglio regionale siedano persone non degne», come ha ricordato Valeria Ciarambino, per Forza italia continua «l’uso giustizialista e politico per screditare gli avversari alla vigilia delle consutazioni elettorali».
In ogni caso, in Campania ai sensi della legge Severino sarebbe «impresentabile» per una condanna a 6 anni di reclusione, e all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, Carlo Iannace (De Luca Presidente). Otto risultano invece non conformi al codice di autoregolamentazione perché rinviati a giudizio e con dibattimento in corso: Sabino Basso («Campania libera - De Luca Presidente»); Orsola De Stefano («Lega Salvini Campania»), Maria Grazia Di Scala («Forza Italia Berlusconi con Caldoro»), Aureliano Iovine («Liberaldemocratici Campania popolari moderati con De Luca»), Michele Langella («Campania in Europa per De Luca»), Monica Paolino («Forza Italia Berlusconi con Caldoro»), Francesco Plaitano («Partito Repubblicano
Italiano») e Francesco Silvestro («Forza Italia Berlusconi presidente»).
Intanto il presidente della Commissione, Nicola Morra, ha annunciato di avere richiesto ai prefetti siciliani segnalazioni sui candidati nelle elezioni comunali di ottobre. «Attendiamo le risultanze dei prefetti, ma questo lavoro verrà effettuato anche ex post elezioni perché è giusto che si sviluppi un dibattito pubblico».
Poi, parlando di amministrative, ha portato ad esempio quello che sta accadendo a San Gennaro Vesuviano, nell’hinterland napoletano. «Qui si è segnalato un caso di un comune sciolto per infiltrazioni mafiosa dove si sta offrendo una sola lista in cui sono presenti amministratori della precedente consiliatura», ha aggiunto.
Il presidente Morra ha poi chiarito anche la posizione del governatore Vincenzo De Luca «Vincenzo De Luca, in passato ritenuto impresentabile per le accuse relative agli articoli 110, 81, 317 del codice penale — ha spiegato—, per quella stessa accusa è stato assolto dopo 18 anni nel 2016. Non essendoci pendenze rilevanti sia per la legge Severino sia per il codice di autoregolamentazione, De
Luca — ha aggiunto Morra — risulta presentabile come candidato alla presidenza della giunta regionale della Campania».
Il numero uno della commissione Antimafia ha trovato anche il tempo per una battuta: «Se De Luca — ha detto — vorrà fare altri video per dileggiare anche altre persone oltre all’ex presidente di questa commissione, Rosy Bindi, è libero di farlo. Ho simpatia per la sua teatralità».
Come si ricorderà cinque anni fa il nome dell’attuale governatore venne inserito dalla commissione, all’epoca guidata da Rosy Bindi, nell’elenco degli impresentabili. ne seguì un battibecco tra De Luca e Bindi che si concluse con le scuse di quest’ultimo alla parlamentare dem.
E proprio Vincenzo De Luca ieri ha commentato il nuovo elenco della commissione Antimafia. «Gli impresentabili? — ha detto — dopo cinque anni siamo ancora a raccontare palle. A noi hanno portato già bene. Stiamo ancora a ripetere le stesse cose degli anni scorsi. Erano palle e sono palle. La Costituzione prevede tre gradi di giudizio. Punto».