Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Task force per la scena del rione Spettacoli disseminat­i in città

- Di Stefano de Stefano

Una task force di cultura e solidariet­à artistica, quella che ha permesso il varo di «On the road – Tutte le strade portano a teatro». «La prima stagione del Nuovo Teatro Sanità – ha confermato il direttore artistico Mario Gelardi ieri al Madre -, che dopo otto anni viene presentata lontano dalla chiesa-teatro di piazzetta San Vincenzo». Già, perché le necessità del distanziam­ento previsto dal protocollo antiCovid, avrebbe consentito la presenza in sala di soli 27 spettatori. «Un numero insostenib­ile – prosegue Gelardi – per le nostre già precarie finanze». E così ecco che altre istituzion­i, pubbliche e private, come la Fondazione Donnaregin­a, la Comunità San Gennaro e il Teatro Bellini, hanno deciso di ospitare la prima parte del cartellone varato dal collettivo artistico ntS’, da stasera e fino a tutto dicembre. Si parte, infatti, proprio al Madre, oggi e domani (ore 20 e 21) e domenica (ore 18 e 19), con «Biografie di artisti sconosciut­i», un progetto dei giovani del Dramma Lab coordinato da Gelardi (che cura la regia con Gennaro Maresca), che tra realtà e immaginazi­one ricostruis­cono storie di attori, pittori, poeti e così via. Una coproduzio­ne nell’ambito del progetto Piazza Madre per venti spettatori a replica. «Questa è la conferma - precisa poi la presidente del Madre, Laura Valente – dell’apertura del nostro museo al

” Valente Arte e palco, uniti in un matrimonio ‘irregolare’, che offre un pubblico diverso a entrambe le strutture, in una logica non di sola ospitalità ma di coproduzio­ne

teatro e al territorio, una sorta di matrimonio “irregolare”, che consente la possibilit­à di un pubblico diverso per entrambe le strutture, in una logica non di sola ospitalità ma di coproduzio­ne che vede sempre più i musei diventare teatri e i teatri musei, in una positiva rivitalizz­azione dei linguaggi dell’arte».

E un’altra importante collaboraz­ione è quella con lo Stabile della città con il quale è stato prodotto «La peste al Rione Sanità» di Gelardi e Fabio Pisano, tratto da Camus, poi divenuta «’A freva». «Avremmo dovuto andare in scena in aprile nella Basilica di Santa Maria della Sanità (che ringraziam­o sempre nella figura di don Antonio Loffredo) – spiega ancora l’autore-regista – poi causa Covid tutto è stato rinviato. E finalmente ecco le nuove date, dal 13 al 18 ottobre, che risentiran­no di ciò che è successo nella realtà, parlando di un rione chiuso e isolato di fronte al resto del mondo». Infine, l’importante ruolo del Bellini, con il Piccolo affidato fino al nuovo anno interament­e al ntS’e al Civico 14 di Caserta. «La vicenda del Covid – sottolinea Gabriele Russo, che con i fratelli Roberta e Daniele dirige il Bellini – ci ha fatto riflettere sul come ripartire e sul come ridare fiato ai lavoratori dello spettacolo, così penalizzat­i dal lockdown. E grazie a consolidat­e esperienze comuni, con il nostro Piano Be abbiamo deciso di offrire il nostro spazio superiore a queste due realtà, così attive in passato eppure oggi così in difficoltà.

Sentir parlare di soli 27 spettatori a replica è davvero impensabil­e, mentre nel nostro auditorium potranno usufruire almeno di 50 posti».

In via Conte di Ruvo si partirà il 29 ottobre e fino al primo novembre con «Quattro uomini chiusi in una stanza» di Mario Gelardi con Ivan Castiglion­e,

Carlo Geltrude, Gennaro Maresca e Alessandro Palladino, spettacolo sul tema delle morti di Stato. Dal 12 novembre in scena «La Vacca» di Elvira Buonocore, regia di Gennaro Maresca, premio Dante Cappellett­i 2019. Dal 26 c’è «Plastilina» di Marta Buchaca, interpreta­to da Teresa Saponangel­o e Ivan Castiglion­e e parte del progetto «Rua Catalana», che porta a Napoli tre testi tradotti da Enrico Ianniello e che vedrà in scena in ottobre anche «Fémmene comme a me» di Pau Mirò e «Il prestito» di Jordan Galceràn. Mentre dal 10 dicembre sarà la volta di «BI – Storie di Obaba» tratto dal racconto «Due fratelli» di Bernardo Atxaga, diretto da Emanuele Valenti.

Per quanto riguarda il Civico 14, in scena «Di un Ulisse e di una Penelope» diretto da Roberto Solofria. Ma qualcosa si farà anche al Teatro Sanità, ovvero tre eventi: dal 23 ottobre «Dancecross­ing - Modelli

Gelardi «La peste» di Camus diventa per noi «’A freva» Avremmo dovuto recitarla già in aprile nella Basilica di Santa Maria Siamo stati fermati dal lockdown

di Mobilità Culturale» di Movimento Danza, dal 20 novembre «Senza Sangue», scritto e diretto da Diego Maht, e dal 4 dicembre «Questa lettera sul pagliaccio morto», testo e regia di Davide Pascarella, interpreta­to da Paola Senatore. «Sono tre titoli – conclude Gelardi – che aprono alla speranza di proseguire nel 2021 con il resto della stagione, “Guest in Sanità”, divisa fra l’ospitalità di sei giovani compagnie e con una serie di contratti pronti per la firma, a patto di tornare ai nostri abituali 90 posti. In attea che il Mibact ci riconosca ufficialme­nte come sede di Residenze teatrali».

 ??  ?? Pièce
Qui «Biografie di artisti sconosciut­i» Sopra «’A freva»
Pièce Qui «Biografie di artisti sconosciut­i» Sopra «’A freva»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy