Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Industriali, scoppia la pace Manfellotto presidente
APalazzo Partanna è scoppiata la grande pace. Dopo mesi di confronto, anche aspro, le anime di Confindustria Napoli hanno ritrovato l’unità che sembrava ormai perduta. Ieri, infatti, è terminato il lavoro della commissione di designazione — i cosiddetti saggi — che ha sottoposto agli imprenditori partenopei un unico nome per la nuova leadership: Maurizio Manfellotto (foto), attuale presidente facente funzioni.
Il numero uno di Hitachi Rail spa il completerà il mandato 2018-2022, che era stato avviato da Vito Grassi (poi divenuto vicepresidente nazionale di Confindustria). Francesco Tavassi, attuale vicepresidente napoletano e l’ex timoniere (tra l’altro) di Federindustria Campania, Costanzo Jannotti Pecci — prima dell’estate indicati quali potenziali sfidanti per la poltrona più importante dell’associazione — faranno parte della squadra di comando che sarà proposta al consiglio generale. Possibili novità anche per la direzione generale: quando Michele Lignola — per anni la vera colonna portante dell’Unione — lascerà per fine mandato, al suo posto sarà chiamato con tutta probabilità Francesco Benucci, giornalista, che attualmente occupa il ruolo di vicedirettore generale della Federazione nazionale dei Cavalieri del lavoro (per la quale segue direttamente anche le relazioni istituzionali).
Tra le (altre) novità in agenda una rapida riforma dello statuto — tesa a garantire la maggiore partecipazione della base alla vita dell’Unione — e il ritorno del consiglio direttivo con compiti di indirizzo strategico. Inoltre, ma forse soprattutto — viste le sollecitazioni collegate al Recovery Fund (e non solo) — nascerà una struttura progettuale ad hoc che, nelle intenzioni, rappresenterà uno dei fiori all’occhiello dell’associazione di piazza dei Martiri.
La squadra di presidenza che sarà proposta al consiglio generale da Manfellotto, ancora, sarà composta in parte significativa da rappresentanti dell’imprenditoria territoriale.
Il confronto tra le varie anime associative — che ha visto impegnati molti ex presidenti: da Ambrogio Prezioso ad Antonio D’Amato — è stato profondo e articolato e ha richiesto alcuni mesi a causa delle complessità imposte dall’emergenza Coronavirus. Un ulteriore passaggio fondamentale di questa rinnovata unità è quello legato al ruolo di Confindustria Napoli: la più importante struttura dell’associazione guidata da Carlo Bonomi nel Mezzogiorno dovrà necessariamente rafforzare il suo naturale ruolo di leadership, di proposta e di progetto, oltre che di rappresentanza politica, per sostenere l’azione di Confindustria e indirizzare le strategie di recupero di competitività del Sud a vantaggio di tutto il Paese.
Novità, infine, anche sul fronte della federazione regionale: a inizio settembre è stato modificato lo statuto. Grassi resterà presidente di Confindustria Campania per un anno ancora (o poco meno), così da non mettere in discussione il suo ruolo quadriennale al fianco di Bonomi. Quindi, prima dell’estate 2021 la barra di comando sarà affidata a Gianluigi Traettino, oggi leader di Caserta. Tutti i tasselli al posto giusto, insomma.
Grassi resta al regionale Statuto modificato: il leader uscente prorogato fino al 2021. Poi Traettino