Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Adesso De Luca scelga i migliori Ma non mortifichi il ruolo dei partiti»

- Di Simona Brandolini

” «C iò che è accaduto con la lista “Noi campani” va al di là dell’incredibil­e. In due mesi mettere in piedi un partito, arrivare a quota 100 mila preferenze, be’ è quasi eroico». Clemente Mastella è raggiante per il risultato del voto e “avvisa” il governator­e: non mortifichi i partiti.

«E ora chiamatemi mister 100 mila preferenze». È pimpante Clemente Mastella. Ironico, come sempre. Spieghiamo per chi l’avesse dimenticat­o, che l’originale «mister 100mila» è Alfredo Vito, che nel ‘92 raccolse 104 mila voti, superando i potentissi­mi ministri Pomicino e Scotti.

«Quel che è accaduto con la lista “Noi campani” — prosegue — va al di là dell’incredibil­e. In due mesi mettere in piedi un partito, un simbolo grafico non certo disegnato da Renzo Piano, arrivare a quota 100 mila preferenze, be’ è quasi eroico. Ho verificato che associare il mio nome è stata una forma di garanzia non per i voti, ma per la credibilit­à».

Lei ha eletto due consiglier­i regionali, Gino Abbate e Maria Luisa Iodice. Sul piano politico cosa vuol dire?

«Una ripresa di area politica da portare avanti».

Ma perché non siete riusciti a chiudere un accordo d’area ex dc con Ciriaco De Mita?

«Perché abbiamo il vizio congenito di essere partoriti dalle correnti».

Quindi si è presentato da solo.

«Ho voluto fare una corsa su me stesso, per vedere dove arrivavo, se riuscivo a correre i cento metri oppure no. Un test. Prima la discesa in campo da sindaco di Benevento, poi per la Provincia,

ora le regionali. Un percorso da fantascien­za senza avere assessori in giunta».

«Dopo anni di sofferenza: rieccoci», ha scritto.

«È così. Nel 2008 fummo sciagurata­mente messi fuori dal circuito politico. Ho resistito per due motivi. La gente sapeva che non avevo mai rubato e poi ho sempre mantenuto un rapporto strettissi­mo con le persone. Ho visto finti amici che ora sono morti politicame­nte».

È salito pure sul carro del vincitore, però.

«Ho scelto De Luca prima che facessero algoritmi per liste e listarelle. L’ho scelto perché ci siamo intesi sulla visione e sull’approccio. Altro che Martufello».

Vorrà dire Martusciel­lo?

«Lui. A Benevento Forza Italia è al 4 per cento, noi al 16. Sono io che do i voti, non

li prendo».

Insomma non le manca il centrodest­ra.

«Penso di mancare io al centrodest­ra, per come sono finite le cose. Caldoro anche sul piano dello stile è stato sgrammatic­ato. Salvini ha detto mai con Mastella. Dal 31 per cento dell’anno scorso è al 7 per cento».

Il tonfo del centrodest­ra a cosa o chi è dovuto?

«In Campania c’è una crisi esistenzia­le. La crisi di FI ora diventa anche la crisi di Salvini che ha sbagliato tutto. Dal punto di vista strategico non ne azzecca una».

De Luca quasi al 70 per cento. Neanche Bassolino ci riuscì.

«Quello di Bassolino era un momento di ordinariet­à politica, ora non è così».

Quindi la vittoria è figlia del cosiddetto effetto Covid?

«Tutti i governator­i uscenti sono stati riconferma­ti, perché la gente vuole lasciare in custodia la propria salute nelle mani di chi si fida. Ora De Luca deve decidere solo una cosa».

Quale?

«Una certa età ce l’abbiamo. È l’ultimo periodo della vita amministra­tiva, deve vedere se vuole giocare una carta in più sul piano nazionale».

Che fa lo candida alla segreteria nazionale del Pd?

«Non entro nelle questioni interne agli altri partiti, piuttosto dovremmo fonderci io e lui. Costituire un movimento DeMa diverso da quello in giro a Napoli».

In verità a Napoli si punta a un accordo Pd-5Stelle.

«Ma se perdono ovunque. Vuoi vedere che il ritorno al centrosini­stra è l’unica cosa che paga?».

Ora De Luca dovrà scegliere la squadra. Pensa debba essere più politica della precedente?

«Scelga collaborat­ori capaci, ma i partiti non vanno sviliti. Anche i partiti possono dare i più competenti, non possiamo essere considerat­i solo contenitor­i di voti. Ma credo lo sappia».

E Noi Campani? Che ruolo avrà?

«Non chiedo nulla, ma porto avanti due progetti: la tripolarit­à, il recupero delle aree interne e un grande piano Fanfani in Campania dove non si costruisco­no case popolari da secoli. Questo va fatto investendo i fondi europei».

Si fida di De Luca?

«Tutti mi dicono stai attento a De Luca, ma io ho avuto sempre buone esperienze con lui. Alle comunali di Salerno mi schierai con lui, avemmo un paio di assessori. Non posso dirne dunque male».

Ho voluto fare una corsa su me stesso, per vedere dove arrivavo, se riuscivo a correre i cento metri oppure no Percorso da fantascien­za senza avere assessori in giunta

Penso di mancare al centrodest­ra Caldoro sul piano dello stile è stato sgrammatic­ato. Salvini ha detto mai con Mastella: dal 31 per cento adesso è al 7 per cento

Ne ha ottenute centomila con «Noi Campani». Lo ha definito: risultato eroico

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