Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La curva che spaventa
La curva dei dati dei positivi, e ancora di più quella dei ricoverati in ospedale per Covid, genera di nuovo tensione e preoccupazione; e questi sentimenti hanno un sapore diverso, per certi versi anche più doloroso di quanto avvenuto a marzo. Perché allora c’era il senso dell’imminenza della fine del mondo, l’incubo della solitudine rappresentato dalla città deserta. Ma era una primavera sospesa, con un’estate davanti che non sarebbe stata fatta di vacanze ma comunque di sospensione. Ora invece dovrebbe essere l’inizio, la ripresa necessaria, il ritorno a una parvenza di vita. Invece i numeri salgono, gli ospedali si riempiono e la gente muore. E anche regioni come la nostra, mostrano con tutta evidenza di esserci dentro fino al collo.