Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il tesserino consegnato ai familiari Siani giornalista professionista trentacinque anni dopo il delitto
Da ieri Giancarlo Siani è giornalista professionista: l’Ordine nazionale e quello regionale hanno consegnato alla famiglia del cronista del Mattino, ucciso 35 anni fa dalla camorra, il tesserino bordeaux, nel corso di una cerimonia alla quale ha partecipato, tra gli altri, il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico. «Giancarlo rappresenta una figura importantissima per Napoli, un giornalista di 26 anni, ucciso in quel modo ha detto Fico - per fare il suo lavoro, è un esempio positivo e importante anche oggi. Dobbiamo lottare ogni giorno per sottrarre centimetri alla criminalità». A consegnare il tesserino alla famiglia di Giancarlo, Carlo Verna e Ottavio Lucarelli, presidenti, rispettivamente, dell’Ordine nazionale e regionale campano dei giornalisti. «Quando parliamo di Giancarlo, parliamo di legalità - ha detto Lucarelli -. Abbiamo raccolto in una pubblicazione intitolata “Le parole di una vita” tutti i suoi articoli. Molti di coraggiosa denuncia». In collegamento via web molte scuole napoletane, la diretta dell’evento attraverso “Radio Siani”.
II e oggi ministro dell’Università. Entrambi, ovviamente, per l’incarico di governo che ricoprono non si sbilanciano. Ma si tratta di due figure sulle quali il vertice nazionale del partito sa di poter contare se verranno chiamati in causa. Due figure di vertice che, però, per fare il candidato sindaco a Napoli dovrebbero presumibilmente dimettersi dal suolo di governo (cosa che non è comunque incompatibile).
Più volte, poi, quando si è immaginato che De Luca potesse fare un nome per il candidato a palazzo San Giacom0 è spuntato fuori quello di Umberto De Gregorio, presidente dell’Eav con un passato da capolista Pd al Comune di Napoli. E ora si riparla anche di lui.
Molto spesso, poi, nel centrosinistra si fa strada la soluzione che porta a Gennaro Migliore, che dal Pd proviene ma che ha poi sposato la causa di Renzi. Migliore è sempre stato in campo, a Napoli ha fatto il consigliere comunale a lungo e il capogruppo di Rifondazione.
Ovviamente, sul suo nome il Pd potrebbe convergere solo in caso di accordo nazionale con le forze di governo oppure se si andasse a primarie di coalizione, che il Pd, per ora, esclude tassativamente. Anche perché le primarie, per il Pd, almeno a Napoli, si sono sempre trasformate in uno stillicidio in cui gli scontenti e i nemici del vincitore di turno, alla fine, erano in numero sempre maggiore dei votanti. Ecco perché l’argomento è stato tolto dal tavolo.