Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Finestre antropiche» a Chiaia

- Carmine Aymone

Dopo il periodo di chiusura dovuta al Covid-19 e la pausa estiva, la Galleria Andrea Ingenito Contempora­ry Art a Chiaia (Cappella Vecchia) riparte con «Finestre antropiche», personale di Federico Lombardo, che sarà presente oggi al vernissage dalle 17 alle 21. La mostra, a cura dello stesso Ingenito, sottolinea la duplicità dell’artista che dagli spazi en plein air, sulla scia della visione impression­ista francese, ai luoghi familiari, ritrae scene di vita quotidiana e frammenti di realtà. Il volto, l’essere umano, nel suo contesto sociale o simbolico sono i suoi soggetti, immaterial­i e materiali, dell’essenza umana. Con un particolar­e riferiment­o alla sua terra, la Campania (come nell’opera l’«Incoronazi­one di Positano»

nella foto). E con uno stile essenziale e ben riconoscib­ile, dallo stampo meramente realista. Visitabile fino al 7 novembre. (r. s.) «Con i Radicanto canterò un Mediterran­eo immaginari­o non reale, e lo farò nel mio centro storico, dove ritorno a esibirmi dopo tanto tempo, da quando con gli Almamegret­ta suonavamo in locali nei chiaroscur­i dei vicoli come il Velvet». Il «figlio di Annibale» Raiz presenta il concerto «Musica immaginari­a mediterran­ea» che lo vedrà protagonis­ta stasera con l’ensemble musicale pugliese nel cortile del Complesso di San Domenico Maggiore, ultimo appuntamen­to dell’IZimbra Music Fest Napoli folks. E continua a dar voce a un Mediterran­eo, punto d’incontro fra diverse realtà, sponda di tre continenti. «Il mio Mediterran­eo - continua è immaginari­o, un luogo di stratifica­zione di culture, suoni ma non a tutti i costi mescolanza: nessuno deve “occupare” l’altro, nessuno deve perdere. Purtroppo la realtà è tutt’altra cosa: il Mediterran­eo reale è un cimitero, diviso tra ricchezza, povertà E guerre tra popoli, una rotta alla ricerca della felicità che finisce sui barconi di anime migranti. Ma ho una visione del futuro positiva. Non dobbiamo perderci d’animo. Le differenze sono importanti, devono dialogare tra loro. Bisogna cercare un tipo di ibridazion­e rispettosa del passato, dell’altro, per questo mi piace parlare di stratifica­zione e non di mescolanza». Quello di stasera sarà un concerto in cui alla proposta di brani tradiziona­li Raiz affianca nuove composizio­ni: cantighe sefardite, mediorient­ali, asiatici con lingue e linguaggi che si inseguono. «Una musica immaginari­a mediterran­ea e meticcia – aggiunge – con la canzone napoletana che incontra i salmi e il fado portoghese mischiando­si con ritmi nordafrica­ni, mediorient­ali e asiatici e bagnandosi nel Mediterran­eo. Con Raiz in scena Giuseppe De Trizio, Adolfo La Volpe e Francesco De Palma.

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