Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Termoscanner e lunghe code per il primo giorno in aula Oggi piove, scuole già chiuse
Studenti in fila per i controlli. Il sindaco dichiara l’allerta meteo
«Forza, forza, veloce». Si sbraccia come un vigile urbano nel cuore di un ingorgo automobilistico la professoressa Ester Iaccarino, vice preside del liceo classico Pansini - in piazza Quattro Giornate per disciplinare il flusso delle ragazze e dei ragazzi in ingresso. Mancano 10 minuti alle 8 ed è il turno di entrata delle terze e delle quarte.
Primo giorno di scuola in presenza dell’era Covid al quale, peraltro, seguirà uno stop immediato, perché oggi c’è allerta meteo ed il sindaco de Magistris ha emanato una ordinanza di chiusura che riguarda scuole, parchi e cimiteri. Al Pansini gli studenti disposti in fila, tutti con la mascherina sul viso ed in mano l’autocertificazione sull’assenza di sintomi riconducibili alla malattia, dopo il varco di accesso sono indirizzati su due percorsi. All’inizio di ciascuno di essi un collaboratore scolastico munito di termometro a pistola misura la temperatura. Le classi entrano a scaglioni distanziati di una decina di minuti ciascuno, fino alle 8.20.
«Ci stiamo organizzando da luglio – dice la professoressa Iaccarino – e mi pare che questa mattina stia andando tutto bene. Speriamo». Tra i ragazzi sentimenti contrastanti. «Non nascondo di essere in ansia – confessa Martina –. Avrei preferito per ora la didattica distanza». Per Maria Pia Castiello, che in estate ha superato l’esame di terza media, la gioia e la curiosità di intraprendere un nuovo ciclo di studi prevalgono sulla paura del virus. «Sono contenta di cominciare – dice – e mi pare che abbiano fatto un buon lavoro per farci riprendere in sicurezza. Certo, poi non tutto si può prevedere». Luisa, la madre, non è meno emozionata della figlia: «La preoccupazione c’è, ma la scuola ha fatto il possibile. Il resto tocca ai ragazzi che devono rispettare le regole». Adriano Toscani attende a sua volta che scatti il turno della figlia. «È un inizio molto strano – commenta - ma certamente meglio della didattica a distanza».
Al Giambattista Vico, il lino ceo che affaccia su via Salvator Rosa ed ha circa 1500 studenti, per fronteggiare le difficoltà della ripresa nell’era Covid si sono affidati anche alla tecnologia. «Ci siamo dotati grazie ad un finanziamento ministeriale – racconta Clotilde Paisio,
la dirigente – di tre telecamere con un sistema di riconoscimento facciale. Rilevano la temperatura, ricordano di indossare la mascherina e forniscono indicazioni sui varchi meno affollati per evitare assembramenti». Al Vico ieri soentrati circa trecento studenti. «È un rodaggio necessario – sottolinea Sandra Santomauro, che è la vicepreside – perché in questi primi giorni dobbiamo verificare che tutto proceda bene». Le regole sono molte, a cominciare dall’obbligo di mascherina in classe. «Indossarla per quattro ore di fila - dice Serena Esposito, una studentessa - è stato pesante. Strano anche alzarsi ogni tanto per disinfettare le mani». Le classi più numerose sono state sdoppiate in due aule, una delle quali collegata con il docente tramite telecamera. «Io ero in quella senza il docente – racconta Serena – e per la verità sono riuscita a capire poco di quel che accadeva nell’altra stanza».
Il liceo si è affidato alla tecnologia Video con riconoscimento facciale
Si misura la temperatura e i ragazzi in attesa fuori entrano a scaglioni