Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’altra faccia dell’attacco Petagna, il normalizza­tore

Dato per partente, ha conquistat­o posizioni. «Qui accolto bene, sogno il San Paolo»

- Ciro Troise

NAPOLI Osimhen ha conquistat­o la scena, è il colpo dell’estate e a Parma si è presentato alla grande, con un impatto devastante sulla partita. L’attacco, però, ha anche un altro volto: quello di Andrea Petagna con la sua forte voglia di dare un contributo alla causa. Petagna è arrivato a Napoli in punta di piedi, spinto dalle voci di mercato che lo volevano altrove, al Torino o al Parma e, invece, rappresent­a una risorsa importante per Gattuso. Petagna avrebbe voluto trasferirs­i già a gennaio al Napoli ma la Spal ha voluto tenerlo per la lotta salvezza, De Laurentiis e Giuntoli, nel giorno della firma negli uffici della Filmauro, gliel’avevano garantito che sarebbe rimasto. «Ero convinto di restare, anche perché ho le carte in regola per esserci in questo gruppo», così Petagna ha parlato in esclusiva Napolimaga­zine.com.

I numeri sono dalla sua parte, in due stagioni alla Spal ha segnato 29 reti capitalizz­ando al massimo la mole di gioco di una squadra che produceva poco. Petagna è diverso da Osimhen e anche da Mertens, può dare il suo contributo ad un gruppo che ha bisogno di ritrovare i gol perduti nella scorsa stagione. Osimhen attacca la profondità, è devastante in campo aperto, sa allungare la squadra ed alzare i ritmi, Mertens è un moto perpetuo su tutto il fronte offensivo, Petagna è il centravant­i di manovra, può abbassarsi per aiutare la squadra a sviluppare la manovra e allo stesso tempo fornire varie soluzioni nell’area di rigore avversaria. Andrea sa sfruttare la sua fisicità ma non è un attaccante di peso, alla Spal viaggiava alla media a partita di più di un passaggio-chiave, quello con cui si mette un compagno di squadra in condizione di essere pericoloso, vinceva 24 duelli a gara. Il Covid-19 ha rallentato l’inizio della preparazio­ne ma ha aumentato la sua voglia di Napoli: «È stato frustrante stare a casa, duro seguire a distanza i miei compagni che erano in ritiro, il campo mi è mancato parecchio». Andrea ha iniziato ad allenarsi da tre settimane a Castel Volturno ma è già dentro il vissuto dello spogliatoi­o, Mertens anche per lui è stato un punto di riferiment­o: «Mi ha mandato un messaggio di benvenuto quando ero ancora alla Spal, l’ho apprezzato tanto».

Petagna da mesi sogna il San Paolo. Quello vero, con il calore del pubblico che ha affrontato da avversario. «Giocare in quello stadio è magnifico», ha spiegato ma a causa della pandemia bisogna ancora aspettare per assaporare di nuovo la passione, domenica contro il Genoa almeno non ci sarà il silenzio totale, anche al San Paolo ci saranno mille spettatori. Il Napoli probabilme­nte concederà degli ingressi omaggio agli sponsor, ieri il presidente De Luca ha condiviso in Conferenza Stato-Regioni il percorso per riaprire gli stadi al 25 per cento della capienza ad ottobre.

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Centravant­i Andrea Petagna acquistato a gennaio e arrivato da tre settimane a Castel Volturno

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