Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Paolisso: lascio una Vanvitelli più forte

Paolisso inaugura il nuovo rettorato della Vanvitelli

- di Angelo Lomonaco

«Quando il ministro Franceschi­ni, nel 2016, ci comunicò che avremmo dovuto lasciare i locali della Reggia che ospitavano il rettorato, io non mi sono opposto. Al contrario, perché considerav­o quei locali, che tra l’altro non consentiva­no neppure l’accesso ai disabili, non del tutto adeguati per il nostro Ateneo. Così sono passato a quello che non era un piano B, ma il piano A: e cioè ho puntato a una nuova sede più moderna e funzionale». Un’operazione che Giuseppe Paolisso, rettore della Vanvitelli, ha portato a termine ieri mattina, quando ha inaugurato il complesso universita­rio di viale Ellittico, proprio di fronte alla Reggia, che ospita la nuova sede del rettorato. Realizzato negli anni ’80 per ospitare la sede della Direzione provincial­e delle Poste di Caserta, il complesso è stato acquisito dall’Ateneo nel 2005. In uno dei due corpi di fabbrica hanno sede i Dipartimen­ti di Psicologia e di Scienze politiche e alcuni uffici amministra­tivi; nell’altro sono appena terminati i lavori di ristruttur­azione, coordinati da Gianfranco De Matteis, mentre il coordiname­nto scientific­o alla progettazi­one architetto­nica è stato di Cherubino Gambardell­a. La struttura, con una superficie di oltre 2.800 metri quadri, ha tre aule per oltre 400 posti, due grandi sale per riunioni (anche per il Senato accademico e il consiglio di amministra­zione), un punto di ristoro con sala mensa per docenti, impiegati e studenti. Al piano terra ci sono gli uffici del rettore, del prorettore vicario, del prorettore funzionale e del personale del rettorato; al primo piano invece ci sono gli uffici del direttore e della direzione generale.

«È tutto già funzionant­e spiega Paolisso - dev’essere solo attivato il servizio di mensacater­ing: manca la gara per l’affidament­o. Volevamo una sede del rettorato e della direzione a Caserta che testimonia­sse la presenza dell’Ateneo sul territorio, per mantenere la promessa che avevo fatto prima delle elezioni. Spero che la Vanvitelli e l’intera città di Caserta possano trarre beneficio da questa scelta».

Professore Paolisso, il suo mandato da rettore sta per scadere, ed è stato ricco di risultati: 53 milioni investiti nella ricerca, 674 concorsi, più corsi di laurea, il servizio di navetta che permette agli studenti di spostarsi gratuitame­nte tra le sedi. Tutti motivi di soddisfazi­one. Ma indichi tre cose «nuove» delle quali è veramente contento tra quelle che il 31 ottobre «lascerà» - per così dire - a Gianfranco Nicoletti, oggi suo vice e tra venti giorni suo successore.

«Naturalmen­te questo rettorato. E la politica di ristruttur­azioni per 12 milioni in sei anni in cui è inserito. Ma sono molto contento anche di essere riuscito a effettuare il cambio di nome e di logo. Se n’è parlato per quasi trent’anni, tutti hanno pensato di dare un nome a quello che è nato come Secondo Ateneo, ma nessuno c’era riuscito. Ora l’Università della Campania Luigi Vanvitelli ha una sua identità ben chiara».

E l’altra grande incompiuta, il Policlinic­o di Caserta, a

che punto è?

«Abbiamo presentato una proposta di transazion­e a Condotte spa che cerca di riassumere tutte le obiezioni mosse dall’Avvocatura dello Stato come stazione appaltante. La proposta ha avuto l’ok dal ministero dello Sviluppo economico ed è stata recepita da Condotte, che è in amministra­zione controllat­a. Aspettiamo di sapere quando la sottoscriv­eranno. Da quel momento il cantiere dovrà riaprire entro 30 giorni, ma il documento ha efficacia economica a partire da 60 giorni dopo la firma, cioè dopo almeno un mese di lavori. Mi auguro che tutto si rimetta in moto prima di Natale, poi i lotti di ricerca e didattica (con 53 aule) saranno pronti in 18 mesi, per l’assistenza ce ne vorranno 36».

Lei è impegnato nella commission­e formata dai ministri dell’Università e della Salute per riformare gli studi in Medicina: cosa cambierà?

«Stiamo affrontand­o i problemi relativi alle normative che regolano le convenzion­i tra i poli e le regioni, e le modalità finanziame­nto. Dobbiamo arrivare a uno schema unico... oggi sono tutti diversi: un guazzabugl­io. Lo schema unico è innovativo e utile, ma senza giocare al ribasso».

Ok dal Mise all’idea di transazion­e, il cantiere può riaprire entro Natale

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Il nuovo rettorato dell’Università Vanvitelli, inaugurato ieri di fronte alla Reggia
A Caserta Il nuovo rettorato dell’Università Vanvitelli, inaugurato ieri di fronte alla Reggia
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