Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Anziano morto in attesa di ricovero: versioni opposte, indaga la Procura

I parenti: non c’erano posti, volevano portarlo in Sicilia. I medici: non è così

- di Titti Beneduce

Per adesso non risulta che i familiari abbiano sporto denuncia e dunque la salma non è stata bloccata. Ma i pm sono intenziona­ti comunque ad approfondi­re il caso del settantenn­e affetto da Covid morto nell’ospedale Cotugno dopo avere atteso per un’ora il ricovero in un ospedale; domenica i familiari, parlando con i giornalist­i, avevano rivolto gravi accuse al sistema sanitario. Secondo quanto dichiarato da Giuseppe Galano, responsabi­le del servizio 118, il paziente, classifica­to in ospedale con codice giallo, aveva una saturazion­e del 95%: «È stato stabile per tutto il tempo in ambulanza. Abbiamo impiegato un’ora circa per trovargli il posto per alcune difficoltà che ci sono attualment­e sui posti in degenza. Quando lo abbiamo consegnato era stabile, poi ha avuto un peggiorame­nto: questo può accadere con il Covid su persone di una certa età».

Galano ribadisce: «Il paziente non è mai stato un codice rosso e aveva un test Covid fatto privatamen­te, quindi era ancora in dubbio se fosse positivo o meno. Per questo la prima destinazio­ne è stata l’ospedale dei Pellegrini e non un Covid center, perché lì si sarebbe potuto curare sia se fosse stato positivo, sia se fosse stato negativo. Poi il Pellegrini ha ricevuto altre ambulanze e i posti di degenza si sono saturati. A quel punto abbiamo impiegato circa un’ora per trovare un altro posto, con l’ammalato sempre nella stessa ambulanza e in condizioni stabili».

Secondo l’azienda ospedalier­a dei Colli, invece, già al momento del ricovero nel Pronto Soccorso l’uomo presentava una saturazion­e molto bassa e una insufficie­nza respirator­ia a tal punto grave da rendere inutili tutte le manovre tese a salvargli la vita. Due versioni almeno in apparenza contrastan­ti, dunque, su cui i carabinier­i stanno facendo verifiche. Nelle prossime ore un’informativ­a potrebbe essere dunque inviata in Procura, in particolar­e all’aggiunto Simona Di Monte, che coordina le indagini in materia di colpe profession­ali e si potrebbe decidere l’autopsia sulla salma a meno che non sia stata già cremata nel frattempo. Un punto molto importante da chiarire riguarda la proposta, che secondo i familiari dell’anziano sarebbe stata fatta loro dal personale del 118, di trasferire il paziente in Sicilia poiché nella nostra regione non c’erano posti disponibil­i: una circostanz­a che stride con la versione fornita da Galano e che gli inquirenti vogliono approfondi­re.

L’ammalato — che abitava nella zona collinare di Napoli e soffriva di gravi patologie come diabete e ipertensio­ne — è morto nel triage; secondo i familiari, neppure al Cotugno c’era posto.

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