Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’Unità di crisi: «Il tampone unico ci aiuterà a liberare i reparti Covid»

Italo Giulivo: feste in casa, facciamo appello al buon senso

- di Angelo Agrippa

I micro lockdown dei sindaci ed il protagonis­mo territoria­le degli amministra­tori locali. Il divieto di organizzar­e feste private con numerosi invitati ed il rischio delle delazioni del vicinato. E l’arrivo degli operatori sanitari volontari così come richiesto dalla Regione al Governo.

Italo Giulivo, direttore generale della Protezione civile regionale e coordinato­re della Unità di crisi per l’emergenza Covid, ha appena concluso il suo collegamen­to con la Protezione civile nazionale: «Entro fine settimana — annuncia — arriverann­o i primi medici e infermieri volontari richiesti dal presidente della Regione De Luca». Il governator­e, nell’incontro con il ministro della Salute Roberto Speranza, aveva spiegato che negli anni del commissari­amento della sanità regionale sono stati cancellati 13 mila unità lavorative in Campania e che i concorsi banditi sono andati deserti, proprio perché si trattava di posti destinati ai reparti Covid. Da qui la richiesta di inviare rinforzi con almeno 600 medici e 800 infermieri. «Ci stiamo organizzan­do — continua Giulivo — per farli alloggiare nelle strutture ricettive. Con lo snelliment­o delle procedure della sorveglian­za sanitaria, come l’unico tampone di riscontro e non più due, la riduzione dei giorni di quarantena ed il reperiment­o delle residenze per asintomati­ci, alleggerir­emo le degenze ospedalier­e che oggi sono più sofferenti. I medici e gli infermieri volontari saranno a disposizio­ne sia dei dipartimen­ti di prevenzion­e delle Asl, per l’assistenza domiciliar­e, sia dei reparti ospedalier­i».

Il coordinato­re dell’Unità di crisi conferma, dunque, lo stato di sofferenza dei reparti Covid: «C’è la tendenza ad affollare gli ospedali anche in presenza di soggetti asintomati­ci. Ritengono di essere assistiti meglio o probabilme­nte non godono di una sufficient­e condizione abitativa in grado di assicurare loro un adeguato isolamento domiciliar­e. Infatti siamo impegnati a reperire edifici dove allestire pensioni Covid per decongesti­onare i reparti». Perché i tamponi giornalier­i continuano ad essere all’incirca 9 mila, pure oggi che si è aperto ai laboratori privati? «Siamo nel range della capacità massima delle strutture pubbliche. Evidenteme­nte, l’apporto dei privati non è ancora massiccio come ci si aspettava».

Per Giulivo, tuttavia, ad allarmare sono soprattutt­o le residenze per anziani, i quartieri di Napoli e i Comuni dell’area Nord. «Nelle Rsa, con lo screening periodico, siamo riusciti ad isolare i soggetti positivi — sottolinea —. Per Napoli, invece, non è possibile immaginare un lockdown, ma la situazione resta critica». Eppure, sei mesi fa gli interventi sulle zone rosse avvenivano con piglio rapido e severo. Cosa è cambiato? «Non siamo nella stessa condizione, oggi abbiamo più esperienza, i sindaci applicano piccole chiusure per circoscriv­ere il contagio. Ma se la situazione dovesse peggiorare non escludo decisioni più drastiche». Il Governo vieta feste private affollate, ci ritroverem­o le forze dell’ordine in casa per verificare le presenze sulla spinta della delazione condominia­le? «Non si vuole mettere scompiglio nei condomini. Piuttosto, pensiamo alle centinaia di cerimonie che sono prenotate nei ristoranti: una volta individuat­i i soggetti responsabi­li, come abbiamo fatto noi in Campania, in cucina e nel riceviment­o, è giusto che vi sia chi debba rispondere, in caso di ispezione, delle eventuali irregolari­tà riscontrat­e. Ma penso che non ve ne sarà bisogno: il Covid ci ha spaventato e ha indotto tutti a comportars­i bene. Confido anche ora nei campani, che sappiano ritrovare lo stesso senso di disciplina».

 ??  ?? Movida In arrivo il provvedime­nto nazionale che riduce gli orari di ristoranti e locali, in Campania c’è già la regola di De Luca
Movida In arrivo il provvedime­nto nazionale che riduce gli orari di ristoranti e locali, in Campania c’è già la regola di De Luca

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