Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sconfitta con la Juve e un punto in meno: stangata del giudice sportivo sugli azzurri
Juventus-Napoli: sconfitta a tavolino (3-0) e penalizzazione Il motivo: «Non sussiste la causa di forza maggiore» Il club ricorre in Appello ed è pronto al collegio del Coni
Il primo tempo della partita fantasma con la Juventus si è concluso nel peggiore dei modi per il Napoli: 3-0 a tavolino e 1 punto di penalizzazione. Ma la sentenza del giudice Gerardo Mastrandrea è soltanto il primo atto di una disputa giuridico-sportiva che andrà avanti. Il club di Laurentiis punta dritto alla Corte d’Appello e poi eventualmente al Coni. «Da sempre rispettiamo le regole, fiducia piena nella giustizia».
Dritto verso la corte d’Appello: il Napoli ha perso il primo round e ha già pronto il ricorso contro la sentenza del giudice sportivo Gerardo Mastrandrea che ha decretato la sconfitta a tavolino (3-0) per gli azzurri per la gara-fantasma del 4 ottobre scorso contro la Juventus. Il Napoli non si presentò all’Allianz Stadium dopo che la Asl aveva posto la squadra in isolamento domiciliare per le positività di Zielinski ed Elmas. Non soltanto la sconfitta, al Napoli è stato anche tolto un punto in classifica. Un verdetto, atteso due settimane, che fa discutere: sancisce la validità del protocollo della Lega calcio, approvato dalla Figc e validato dall’Autorità statale e ignora la legge ordinaria. Per le norme sportive le squadre in isolamento possono disputare comunque le partite con casi di contagi Covid se (adeguamento recente alle disposizioni europee) hanno tredici giocatori disponibili. Il giudice non ha riconosciuto la causa di forza maggiore, presupposto con il quale invece il club di De Laurentiis aveva motivato l’assenza a Torino. «Il Napoli da sempre rispetta le regole e la legge, attende ora con fiducia l’esito dell’Appello, credendo fermamente nella giustizia», questo il tweet con il quale il club ha interrotto il silenzio post-verdetto.
Mastrandrea nella sentenza di sette pagine ha spiegato di non essere legittimato ad entrare nel merito dei provvedimenti delle due Asl (la Napoli 1 e la Napoli 2 Nord) che avevano disposto l’isolamento dei positivi e dei loro contatti stretti, ma dai documenti acquisiti non ha ravvisato incompatibilità con le norme sportive. Analizzando la corrispondenza tra club e Asl, fornita dal Napoli, Mastrandrea punta l’indice su due fatti. Il primo è contenuto nella mail che l’Asl di Napoli 1 invia al club, alle prese con le positività di Zielinsnki ed Elmas. «La responsabilità nell’attuare i protocolli previsti dalla Figc per il contenimento dell’epidemia da covid è in capo al Napoli e pertanto quest’azienda non ha alcuna competenza». Il giudice non ravvisa l’impossibilità di disputare l’incontro. L’altro punto è la mail che l’Asl Napoli 2 invia alle 14.13 del giorno della partita: ritiene che non sussistano le condizioni che consentano lo spostamento in piena sicurezza dei contatti stretti dei giocatori contagiati. Ma, rileva il giudice, la società azzurra aveva già disdetto la sera precedente il charter e a quel punto la prestazione sportiva era impossibile essendo ormai a ridosso della gara. La controffensiva del Napoli è già partita, entro quattro giorni verrà inoltrato reclamo e nei venti giorni successivi sarà inoltrato ricorso alla corte d’Appello. De Laurentiis continuerà a far leva sulla legge ordinaria e continuerà a sostenere di essere stato impossibilitato a partire per Torino sulla base delle indicazioni di due Asl e della Regione Campania. Sul verdetto si è espresso anche il sindaco de Magistris: «Si vince o si perde sul campo, il 3-0 è sgradevole. In tempi di pandemia l’etica viene prima della regola».