Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Luca: coprifuoco per Halloween
Azioni anti-movida, verso il blocco della mobilità dopo le 24. «Ospedali, solo ricoveri urgenti»
Vincenzo De Luca archivia i toni trionfalistici di maggio, decide di non replicare alle critiche che gli piovono sulla testa soprattutto dal fronte governativo, e si appella ai cittadini.
NAPOLI La difficoltà è palpabile, la burrasca del Covid è arrivata non inavvertitamente, ma sollevando tutti i lembi della coperta, quella del sistema sanitario campano, che continua ad essere colpevolmente corta. Vincenzo De Luca archivia i toni trionfalistici di maggio scorso, decide di non replicare alle critiche che gli piovono sulla testa soprattutto dal fronte governativo per via delle chiusure anticipate, e si appella ai cittadini perché gli diano una mano.
Poi però trova la grinta per annunciare il coprifuoco di Halloween («Nel weekend di Halloween, una immensa idiozia, una stupida americanata che è monumento all’imbecillità, chiuderemo tutto alle 22, sarà il coprifuoco, non sarà consentita neanche la mobilità. Probabilmente potremo decidere un blocco della mobilità dopo la mezzanotte anche prima di quel weekend») e, dunque, lo stop alle attività serali: «Perché più della metà dei contagi in Campania sono riconducibili a comportamenti irresponsabili, incivili e anche delinquenziali». E lo fa nel giorno in cui la Campania tocca un nuovo record di contagi: 1261 (8,8%) — di cui 1193 asintomatici e 68 con sintomi — su 14 mila 222 tamponi. Nelle ultime 24 ore si sono verificati tre decessi, mentre sono 148 i guariti. Il totale dei casi di Covid-19 segnalati dall’inizio dell’emergenza sale a 23 mila 33. Sono 499 le persone decedute, 8 mila 180 quelle guarite.
Ma è la saturazione dei reparti a sottrarre terreno sotto i piedi: su 110 posti complessivi di terapia intensiva, ne sono occupati 67, uno più di ieri. Pertanto, ne restano liberi 43. Sono, invece, 786 (24 più di ieri) i posti letto di degenza occupati su 820 complessivi. Quelli attualmente disponibili sono 34.
Insomma, il quadro è drammatico. Per questo De Luca, nel suo consueto monoargomenta: social, conferma che «le scuole campane resteranno in didattica a distanza fino al 30 ottobre, per evitare assembramenti all’ingresso e in uscita e per decongestionare il trasporto pubblico. Occorrerà utilizzare questo tempo per potenziare il trasporto pubblico e per studiare un piano di differenziazione degli orari di ingresso e di uscita, ricorrendo anche ai turni pomeridiani». Checché ne pensi la Azzolina che è ancora una volta tornata a contestare la decisione campana, accusando De Luca di spingere, così, i ragazzi a frequentare i centri commerciali invece che la scuola. Insomma, la sua è syaya una «decisione difficile — confessa, invece, il presidente campano — che non fa dormire la notte, ma non bastano più le mezze misure. Guai a noi — avverte — se perdiamo il controllo sull’area metropolitana di Napoli, quella a più alta densità abitativa d’Europa». E «Dobbiamo garantire i posti letto. Da oggi assicuriamo solo interventi salvavita su pazienti cardiologici, politrauma, malati oncologici. Il resto viene rinviato. Gli epidemiologi dicono che sulla platea dei positivi quelli che chiedono il ricovero sono il 4,3%, quindi diciamo che sui 1261 di oggi dobbiamo trovare 40-50 posti letto. Al fabbisogno del giorno va sottratto il numero dei guariti, 10-12 posti letto: ne restano da reperire tra i 30 e i 35 posti in media. Significa che in dieci giorni, con questo ritmo, serviranno 300 posti letto, in un mese 900, anche mille. Non solo: nella stagione influenzale avremo un aggravio di presenze e ricordo che sulle terapie intensive siamo tra gli ultimi in Italia». Così anche per la lunga disputa sui tamponi, sul cui elenco di laboratori accreditati Federlab è tornata a reclamare, con un atto di diffida, il ritiro poiché esclude una serie di laboratori e provoca disorientamento nella popolazione: «Ho sentito polemiche inutili — replica De Luca — sul numero dei tamponi, abbiamo fatto esattamente quanto prescritto dall’Oms. Tamponi e reagenti non sono illimitati, è un bene requisito dalla Protezione Civile.
Oggi abbiamo fatto 14 mila tamponi, l’obiettivo è di farne 17 mila al giorno per le strutture pubbliche. Da Roma ci hanno mandato 1,3 milioni di kit di reagenti che garantiscono 8 mila tamponi al giorno fino ad aprile, quindi abbiamo chiesto un altro milione e mezzo di kit al commislogo
sario Arcuri. Con i test antigenici puntiamo allo screening nelle scuole: faremo un primo test antigenico a un milione di studenti, un secondo a gennaio, un terzo in primavera. Quindi abbiamo chiesto al Governo tre milioni di test antigenici. Poi abbiamo chiesto i test molecolari rapidi per 20.000 pazienti al mese nei Pronto soccorso. Sui test puntiamo a dare ai cittadini il risultato in tempi rapidi, da qui alla prossima settimana contiamo di inviare con un sms il risultato dell’esame massimo in 12 ore». Infine, annuncia che chiederà al Governo di «mettere in piedi un piano socio-economico di aiuto, di sostegno, di integrazione al reddito per i settori che subiranno danni» e di concedere «congedi parentali a chi ha bambini in età di asilo».