Corriere del Mezzogiorno (Campania)
NON SI GOVERNA NAPOLI A COLPI DI GRANCASSA
Caro direttore, in vista delle elezioni comunali, è iniziato il consueto tourbillon di candidati, alleanze e programmi. Uno dei temi del dibattito è quello del modello da adottare per costituire una coalizione elettorale, una candidatura ed un programma condivisi. Gli ultimi sono il «modello Pomigliano», il « Ruotolo» e l’improbabile «modello Bagnoli». Io voglio lanciare il «modello Bellenger», riferito alla gestione del parco di Capodimonte: un modello di amministrazione di un bene pubblico da prendere come esempio. Il direttore francese in quattro anni è stato l’artefice di un cambiamento radicale. Il degrado del parco è un lontano ricordo e il museo è stato rilanciato. I candidati a sindaco dovrebbero venire in questo parco a passeggiare per studiare il «metodo Bellenger» e poi adottarlo. Napoli sarebbe più vivibile. Raffaele Ambrosino
Ex consigliere comunale
QCaro Ambrosino, uello che lei chiama «modello Bellenger», purtroppo, sarà un esempio per lei e per molti altri cittadini ma non lo è per le istituzioni locali. Tant’è che da tempo, anche prima che arrivasse il direttore francese, nessuno si è mai curato di mettere in collegamento una delle gemme del nostro patrimonio artistico con il centro della città. Per i turisti, da sempre, Capodimonte è una donna bellissima ma irraggiungibile. E a poco sono servite le estemporanee navette annunciate, come al solito, con colpi di grancassa e poi abbandonate al pressapochismo organizzativo dell’amministrazione comunale. Basterebbe questo dettaglio a raccontare ciò di cui ha bisogno Napoli: fatti, fatti, fatti. Ossia quel che manca da vent’anni. L’ultimo decennio siamo stati intontiti da una sbornia di parole, il precedente, al contrario, è affogato nel silenzio. Lascerei da parte i «modelli», espediente per nobilitare manovre politiche di bassa lega, e punterei all’origine delle cose. Qual è il compito primario del governo municipale? Far funzionare la città nel migliore dei modi. Punto e basta. Potrà sembrarle una banalità eppure qui è diventata fantascienza. Ecco, mi accontenterei di qualcuno che si candidasse a governare Napoli con poche proposte ma tutte concrete. Lasciando i maestri d’orchestra a suonare la grancassa.