Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Benevento punta la Roma: dare di più
È questione soprattutto di fibra la gara all’Olimpico del Benevento, che guarda sollevato dal suo settimo posto con 6 punti la Roma di Fonseca sistemata un paio di gradini indietro. Perciò Pippo Inzaghi non vuole lasciare nulla al caso in vista della sfida di domani sera (ore 20,45, arbitro Ayroldi) e ascolterà e percepirà con attenzione gli ultimi segnali prima di una partita che testerà la maturità dei campani dopo le due vittorie contro la Samp e il Bologna: «La nostra squadra può solo migliorare - ha spiegato ieri in conferenza stampa - sulla base della compattezza e dell’organizzazione che stiamo creando. Non siamo degli sprovveduti e sappiamo che dovremo correre e lottare ancora di più».
Giusto guardare quindi alla tenuta dei singoli in una gara dove l’intensità potrebbe certamente orientare il risultato finale. Focus sull’attacco che deve fare a meno di Moncini, out per un problema muscolare. La gara contro il Bologna che risale ormai a due settimane fa ha sancito le buone condizioni di Iago Falque che ha giocato 74’, di Caprari in campo per 62’ e di Lapadula (75’) che ha fatto il gol del match. Ha giocato anche Sau (28’) che offre una valida alternativa per Inzaghi. «Iago, Lapadula e Caprari stanno bene ma non sono al 100% - ha detto -, i ragazzi che hanno giocato con me l’anno scorso e che hanno vinto in B mi garantiscono, anche loro, opzioni importanti». Rientrati dalle nazionali Glik e i due centrocampisti Ionita e Dabo che sosterranno il regista Schiattarella. Recuperato anche Tello. Sugli esterni probabili gli impieghi di Maggio e Letizia: «Non ci punta nessuno sul Benevento - ha proseguito l’allenatore dei campani -. La Roma gioca con due trequartisti, una punta e Spinazzola che affonda. Sappiamo che per venire fuori da un incontro del genere dovremo dare il 120% e sperare che loro siano al 50%». Sull’emergenza sanitaria e sui contagi di calciatori e atleti: «Bisogna fidarsi degli esperti, adeguarsi alle regole e rispettare i protocolli - ha detto -. Per il bene del calcio bisogna cercare di fare il meglio».