Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Scuole chiuse», la parola al Tar

Dopo il ricorso di alcuni genitori, il tribunale ha chiesto gli atti dell’ordinanza entro le 10 di domani

- Angelo Agrippa

La Regione ha tempo fino a domattina alle 10: per quell’ora dovranno essere depositati al Tar tutti gli atti sulla base dei quali il presidente De Luca ha emanato l’ordinanza del 15 ottobre, quella che «chiude» le scuole fino al 30 ottobre.

NAPOLI Si cerca di fare il possibile, prima che la mareggiata travolga tutto. La Regione prova un approccio diverso dalle chiusure adottate nei giorni scorsi e si impegna «a potenziare e garantire il servizio di trasporto pubblico in condizioni di sicurezza» fino al 31 dicembre. Saranno 60 i nuovi mezzi in servizio che si sommeranno ai 290 già in attività.

Intanto, brucia ancora la decisione di disporre la didattica a distanza nelle scuole. L’assessore comunale di Napoli, Annamaria Palmieri, si dice rallegrata per la riapertura degli asili «anche perché sono scuole di prossimità, non diversamen­te però dalle scuole primarie che pure non inciderebb­ero sul trasporto pubblico se si consentiss­e loro di riaprire. E i cui genitori — prosegue — hanno lo stesso problema degli altri, assistere i figli».

Tuttavia, la curva della epidemia in Campania non si attenua e sale fino a 1.410 nuovi casi (di cui 1.343 asintomati­ci e 67 sintomatic­i) rispetto ai 1.261 precedenti, su 14 mila 704 tamponi): vale a dire che la percentual­e di contagiati sui tamponi processati va oltre il 9,5. Non si registrano decessi e i guariti sono 74. Il totale dei positivi è di 24 mila 443 unità, mentre il totale dei tamponi è di 751.931. Ma come nei giorni scorsi, la vera corsa contro il tempo è dettata dalla progressiv­a saturazion­e dei posti letto di terapia intensiva: quelli occupati sono 75 su 110 complessiv­i, i posti letto di degenza sono 817 su 840 complessiv­i. Dall’Unità di crisi quasi sperano di confermare che i cento medici, di cui trenta anestesist­i, e i trecento infermieri, tutti volontari, arriverann­o domani per dare man forte sia ai reparti Covid, sia all’assistenza domiciliar­e. Mentre dal quartier generale del commissari­o Doanestesi­sti. menico Arcuri fanno sapere che in settimana si procederà a sottoscriv­ere un accordo con i medici di base, per consentire loro di eseguire i test rapidi in ambulatori­o.

Sulla polemica relativa ai ritardi sui nuovi posti letto, dalla Regione non commentano, sebbene lascino filtrare una ricostruzi­one minuziosa su quanto è stato fatto: «Dalla pandemia ad oggi sono operativi e funzionant­i altri 127 posti letto per un totale di 564. Ma se si parla di posti funzionant­i non si può pensare al solo ventilator­e perché queste apparecchi­ature vanno usate da medici

In ogni caso 564 posti letto sono operativi e con il piano inviato al ministero della Salute e approvato, si arriverà a pieno regime con 834 posti letto. Chiarament­e anche per questi vale il discorso del personale. Non a caso aspettiamo l’invio di medici e infermieri come concordato con la Protezione civile nazionale. Ad oggi dei 564 posti letto — che servono per tutte le esigenze — 110 sono in piena disponibil­ità Covid, e il piano regionale che prevede delle sospension­i di attività arriverà a oltre 300. Ovviamente ci si augura di non doverle utilizzare. Attualment­e i posti letto in Campania sono circa 16.000. I posti di degenza attivati — si conclude — per il Covid sono 840. Di questi 209 sono in sub intensiva ossia con ventilazio­ne assistita».

Ma è l’organizzaz­ione nel suo complesso a soffrire per l’impatto prodotto dalla seconda ondata epidemica. Il vicepresid­ente della giunta, Fulvio Bonavitaco­la, ha incontrato una delegazion­e di Anci Campania con il presidente Carlo Marino e il sindaco di Pollica e delegato Anci nell’unità di Crisi, Stefano Pisani. Anci ha avanzato alcune richieste come il potenziame­nto delle attività di screening per il contact tracing; l’implementa­zione dei sistemi di informatiz­zazione riguardant­i le comunicazi­oni ai sindaci degli esiti dei tamponi; il potenziame­nto del trasporto

pubblico locale ed infine «un monitoragg­io dell’applicazio­ne delle misure contenute nelle recenti ordinanze della Regione per verificare le condizioni di una possibile articolazi­one che tenga conto delle diverse realtà territoria­li». Al di là del burocrates­e? Si suggerisce di intervenir­e con provvedime­nti mirati nelle aree a rischio. Stasera, infine, in tv da Fabio Fazio ci sarà anche Vincenzo De Luca che sarà intervista­to sulla emergenza Coronaviru­s e sull’impatto subito dalla Campania.

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La curva della epidemia in Campania non si attenua Anche di questo si parlerà a «Che tempo che fa» e che vedra stasera ospite il governator­e De Luca
Allarme La curva della epidemia in Campania non si attenua Anche di questo si parlerà a «Che tempo che fa» e che vedra stasera ospite il governator­e De Luca

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