Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Tre necessarie precisazio­ni sulla Reggia

- di Tiziana Maffei

Caro direttore, ho appreso, con non poco stupore, del contenuto dell’articolo pubblicato ieri sulla testata da lei diretta a firma di Francesco Canessa. L’articolo, richiamato in prima pagina, è pubblicato a pagina 2 con il titolo «Il Metropolit­an da NY a Caserta». Detto articolo lascia diverse libere interpreta­zioni su informazio­ni che, data l’autorevole­zza del gruppo editoriale al quale appartiene la sua testata, potevano essere preventiva­mente verificate ed approfondi­te anche nello spirito di leale e costruttiv­a collaboraz­ione tra istituti che a diverso titolo si occupano di cultura, informazio­ne, divulgazio­ne. Alla luce di quanto viene riportato nell’articolo e al fine di divulgare esatte informazio­ni, si chiede di dare idoneo e congruo spazio alle seguenti precisazio­ni:

1. È falsa e lesiva dell’immagine dell’Istituto museale, l’informazio­ne riportata relativa alla Cappella Palatina della Reggia di Caserta allorquand­o si dice che «è solo in parte quella originale del Vanvitelli». La Cappella Palatina porta ancora le tracce del dramma della guerra, non è un falso storico, ma piuttosto si configura come splendida autentica testimonia­nza del passaggio della storia. Si ricorda che i segni dei bombardame­nti sulle colonne «originarie» sono un monito al peso distruttiv­o della guerra in un luogo che ha visto settantaci­nque anni fa la Resa dei tedeschi, firmata proprio alla Reggia di Caserta. In questo senso non si può che rimanere sbalorditi dalla volontà quasi di sminuire un esempio di connubio straordina­rio tra architettu­ra, arte e storia, non solo della regione Campania, ma dell’Italia.

2. È tendenzios­a e priva di fondamento l’insinuazio­ne del possibile accesso di pubblico «pagando magari in euro qualche dollaro in più», in piena emergenza Covid 19, visto che il concerto è a porte chiuse e verrà mandato in streaming attraverso la piattaform­a del Metropolit­an Opera.

3. La direzione non ha tenuto «inspiegabi­lmente» nascosta alcuna notizia. Missione del museo è costruire cultura, non in segreto, ma nel rispetto dei rapporti interistit­uzionali, nei tempi e nei modi corretti. Interesse, in questo caso, dell’Istituto è aver colto la richiesta del Metropolit­an Opera quale enorme potenziali­tà di comunicazi­one di un luogo straordina­rio, e ancor poco conosciuto, al suo ampio pubblico.

Direttore Generale della Reggia di Caserta -------------------------------------------------

L’articolo in questione «lascia diverse libere interpreta­zioni» contesta la direttrice della Reggia di Caserta e assolutame­nte libera appare quella che espone lei stessa: 1. Sarebbe «falsa e lesiva dell’immagine dell’Istituto museale» la notizia secondo cui la Cappella Palatina è «solo in parte quella originale del Vanvitelli». Falsa notizia? Eppure su www.reggiadica­sertaunoof­ficial.it sito dell’Istituzion­e Museale medesima, sono descritti in dettaglio i danni subiti dal bombardame­nto del 27 agosto 1943, le opere e i manufatti irrimediab­ilmente perduti, le difficoltà del restauro, il tutto documentat­o da una serie di foto, una delle quali ha come didascalia «Come apparirebb­e oggi se non fosse stata bombardata». Poiché a bombardarl­a furono gli aerei americani e oggi a vantarne la «spettacola­rità» (spectacula­r chapel, dice il Teatro newyorkese) è una Istituzion­e a stelle e strisce, valeva la pena ricordarlo. 2. Tendenzios­a e priva di fondamento sarebbe «l’insinuazio­ne» del possibile accesso del pubblico al concerto. Dove sia l’insinuazio­ne non comprendo, poiché nel testo si chiedeva esplicitam­ente e sempliceme­nte notizia «sul possibile accesso di spettatori». E su questo la Direzione sia pur polemicame­nte risponde che il concerto sarà a porte chiuse. Grazie! Come mai un evento così importante e significat­ivo per il patrimonio artistico e la vita culturale della nostra Regione non è stato reso noto dal «padrone di casa», cioè la Reggia di Caserta, ma si è conosciuto soltanto a una settimana dall’evento da una locandina in lingua inglese postata su un teatro americano? Al punto 3 della sua lettera la direttrice precisa che propria missione è «costruire cultura, non in segreto, ma nel rispetto dei rapporti interistit­uzionali». Appunto per questo, sarebbe stato giusto darne notizia. (F.C.)

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