Béchar, il Fiano “travolgente”

L’assaggio avviene in un breve, ma utile, periodo di pausa alcolica. Che, oltre a dare respiro all’organismo, determina il benefico effetto purificatore dei sensi. La temporanea lontananza dal vino acuisce infatti l’olfatto e rende massimamente sensibile il palato. La degustazione del Béchar 2019 di Antonio Caggiano si colloca, dunque, in questa prospettiva catartica nella quale le capacità critiche sono particolarmente sviluppate: naso e bocca sono più pronte del solito a registrare errori e imperfezioni e dunque la valutazione (sempre soggettiva, s’intende) risulta più attendibile. Non scopriamo ora (io, ma anche la maggior parte di voi) questo Fiano di Avellino docg, sempre affidabile e gradevole, in alcune annate addirittura eccellente. Viene realizzato con uve di una vigna di proprietà del comune di Lapio, visibile dalla cantina di Taurasi in contrada Sala, alle quali si aggiungono altri grappoli conferiti da vignaioli di fiducia della zona. E allora? Il colore è paglierino carico, il vino, mentre ruota con compostezza nel calice, evidenzia leggere nuances verdoline. All’inizio è ancora leggermente al di sotto della giusta temperatura di servizio. Ma i profumi sono già esplosivi e travolgono il naso, prima caotici, poi, col passare dei minuti sempre più netti. Prevale la pesca gialla, ma si affacciano anche sentori di banana e di ananas. Poi si mettono a fuoco gli agrumi, soprattutto, l’arancia. Più sfumate le note di erbe aromatiche e di miele. In bocca, per quanto ancora, “elettrico”, è ricco, ampio, vigoroso grazie alla poderosa sferzata acida e minerale. Nel finale, lungo, il retrogusto della mandorla amara. Non può che migliorare con l’affinamento in bottiglia. Molto interessanti le prospettive evolutive. A voi la scelta: se volete berlo subito, abbinatelo a cotolette di pesce spada (o di pollo), alle alici imbottite, sempre fritte, ai latticini; altrimenti aspettatene il compimento per goderlo in pieno sui crostacei o sul trancio di ricciola accompagnato da una salsa importante.