Corriere del Mezzogiorno (Campania)
(quasi) alla riscossa È una squadra super offensiva ma pesa l’incognita dei contagi
Sei positivi al Covid nell’Az Alkmaar lo scorso weekend e tanti dubbi nella formazione che è attesa al San Paolo
L’Az Alkmaar, con 9 casi di positività (di cui 6 fra i giocatori della prima squadra) registrati venerdì, senza considerare cos’altro può accadere da qui a giovedì deve ricalibrare tutto il suo assetto in vista della sfida contro il Napoli al San Paolo. Nella gara di sabato in Eredivisie, pareggiata (2-2) contro il Venlo, tra i venti presenti in lista mancava il portiere titolare Bizot e il centrale di difesa Letschert. Tra gli 11 titolari c’era tra i pali Verhulst e Leeuwin nella linea a quattro.
Il club non ha comunicato i nomi dei contagiati per motivi di privacy. Quel che è certo è che ci sarà il centravanti 19enne Myron Boadu, un prodotto del vivaio che ha esordito appena maggiorenne con i “tulipani”. Un’idea che richiama a quel formidabile attaccante che era Jimmy Floyd Hasselbaink che proprio come under 20 incantava i sostenitori dei Reds d’Olanda. Arne Slot, l’allenatore, va orgoglioso del suo gioiello che gli risolve più di qualche problema lì in avanti. Un attaccante, nato ad Amsterdam da genitori ghanesi, che ha margini di miglioramento importanti. L’Az di quest’anno non è una squadra irresistibile. In Eredivisie, nel campionato olandese, vivacchia nella parte destra di una classifica dove Twente con Feyenoord, Psv ed Heerenveen si contenderanno il titolo. Il Napoli però non deve commettere l’errore di sottovalutare gli olandesi che sono una squadra giovane e che può trovare energie insospettabili da incontri di questa rilevanza. In campionato Slot varia in modo camaleontico i suoi moduli, passando dal 4-2-3-1 al 4-4-2 al più quotato 4-3-3: una serie di metodi che incoraggiano le propulsioni. Nella gara di 15 giorni fa contro lo Sparta Rotterdam l’idea di base era quella di crivellare gli avversari con Boadu, Karlsson e Aboukhlal sostenuti dalle incursioni di Midtsjø. Dopo neanche 35’ l’Alkmaar era avanti 4-0. Uno score che sembrava garantire la vittoria per Koopmeiners e invece lo Sparta ha incassato il poker, recuperato energie e restituito al mittente i colpi presi col pari sul gong di Mijnans che ha ridimensionato gli umori dell’Az. Idem è successo sabato contro il Venlo: da 2-0 a 2-2. Sulla mediana gli olandesi puntano sulle qualità d’interditore di Dani de Wit e su Fredrik Midtsjø, il centrocampista della nazionale norvegese abile incursore e capace di scoccare shoot col destro e col sinistro oltre a funzionare nel modo migliore come uomo assist. Un valore aggiunto per il team di Slot che si fregia anche di Calvin Stengs con un gran sinistro capace di creare situazioni interessanti e anche di finalizzare in porta. La difesa si arma di quattro granatieri che proteggono il portiere. I centrali sono il greco Chatzidiakos cresciuto nelle giovanili del Panathinakos e il portoghese naturalizzato olandese Indi reduce da una parentesi importante in Inghilterra con lo Stoke City. Non di ripiego l’utilizzo dell’altro centrale Leeuwin che ha giocato sabato in campionato. C’è anche Letschert, visto in Italia col Sassuolo, abile anche in fase realizzativa vista la sua abilità nel calciare le punizioni, una dote non comune a tutti i difensori. Jons Svensson è un esterno destro di gamba che accompagna i contropiedi fungendo spesso anche da regista. A sinistra c’è il ventenne Wijndal che ha grande spinta e predilige spesso portarsi in avanti per rendersi utile nei cross ma così come Svensson è un “tuttocampista” capace di muoversi con grande facilità e facendo anche un grande lavoro di quantità. Una squadra costruita con l’idea tipica dei team olandesi che puntano molto sulla spinta sistematica. Non un vantaggio giocando contro un team italiano.