Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Insigne, Zielinski ed Elmas: le scelte «diverse» di Gattuso
Le soluzioni di Gattuso per far coesistere Fabian Ruiz, Zielinski, Insigne, Lozano, Mertens e Osimhen. E c’è anche Bakayoko, l’equilibratore
NAPOLI Ogni allenatore «benedice» l’abbondanza, preferisce poter contare su più soluzioni, poter cambiare anche abito tattico a gara in corso.
Il Napoli in estate è stato costruito in questo modo, con la permanenza di Koulibaly e Mertens e l’arrivo di Osimhen c’è la sensazione di poter fare un salto in avanti: diventare una squadra camaleontica. Il 4-2-3-1 è il vestito principale ma il 4-3-3 è un’alternativa sempre pronta, lo dimostra la prima ora della gara di Parma.
Il Napoli è una macchina da gol, ha la media realizzativa più alta della serie A, con 12 reti realizzate in tre gare giocate sul campo, e facendo la media si viaggia a quattro reti a partita. Hanno segnato tutti davanti tranne Petagna che ha giocato troppo poco per riuscire ad incidere, ma alla fine 10 e dei 12 gol messi a segno arrivano dagli attaccanti. Le altre due reti sono di Elmas e Zielinski, i due assenti, fermati dal Covid-19.
L’abbondanza è benedetta, l’Europa League s’avvicina con la sensazione del turnover mirato per la formazione contro l’Az Alkmaar. Ieri Insigne ha lavorato in gruppo per l’intera seduta d’allenamento, giovedì sarà in campo, si valuterà se dal primo minuto o per uno spezzone di gara.
Il capitano è un titolarissimo, Gattuso è a quota 32 partite sulla panchina del Napoli, e si è affidato dal primo minuto ad Insigne in 28 gare (soltanto 3 le esclusioni per scelta tecnica). Insigne ha rappresentato il punto di riferimento nella scorsa stagione per la rivoluzione Gattuso quando il Napoli ha scelto la rotta sicura del 4-3-3 e dei principi di gioco che appartenevano all’anima storica del gruppo: compattezza difensiva, lavoro di reparto, sacrificio di squadra in entrambe le fasi e palleggio veloce per aprire gli spazi della difesa avversaria.
In estate il Napoli ha cambiato spartito, con l’arrivo di Osimhen cerca la profondità, le verticalizzazioni, accetta i duelli in fase offensiva, prova ad attaccare l’area avversaria in maniera più veloce.
Insigne si è calato anche in questa dimensione, contro il Parma ha approfittato degli spazi aperti da Osimhen, ha realizzato un gol e colpito un palo, poi nella sfida contro il Genoa si è fermato presto per un infortunio. Può farne le spese Politano perché Lozano dirotterebbe a destra, dove con i suoi attacchi alla profondità può approfittare anche degli assist di Insigne, ricordando in forme diverse lo storico asse con Callejon.
I cinque cambi danno ampie scelte a gara in corso, visti anche i tanti impegni ci sarà spazio per tutti ma soprattutto a centrocampo verrà il tempo delle scelte.
Non sarà facile far coesistere Fabian Ruiz, Zielinski, Insigne, Lozano, Mertens e Osimhen considerando che c’è anche Bakayoko che soprattutto contro avversari di grande livello è molto prezioso per avere equilibrio.
Nella gara con il Genoa Gattuso si è affidato al 4-2-3-1 con Fabian Ruiz e Zielinski davanti alla difesa, una soluzione che nelle gare contro avversari di fascia medio-bassa può essere adottata. Ci saranno occasioni in cui si dovrà rinunciare ad uno tra Fabian e Zielinski per far spazio a Bakayoko, il profilo perfetto per gestire la svolta verso il 42-3-1. Gattuso non vede l’ora, ha voluto la benedetta abbondanza e spera di avere dubbi, problemi di scelta quanto prima, significherebbe avere tutta la rosa a disposizione.