Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Tar dice sì alle scuole chiuse
La Regione: oggi nuova ordinanza sull’istruzione. E De Luca ribadisce: no al cibo d’asporto dopo le 21
Il diritto alla salute prevale: la didattica a distanza non compromette il diritto all’istruzione dei ragazzi e non è inconciliabile con l’attività professionale dei loro genitori. Sono le motivazioni con le quali il Tar ha respinto il ricorso presentato nei giorni scorsi con il quale si chiedeva la sospensione dell’ordinanza firmata da De Luca il 15 ottobre scorso. Oggi la Regione emetterà una nuova ordinanza sulla scuola che andrà in vigore da domani. Il governatore sull’asporto di bar, pub e gelaterie non si adegua al Dcpm e ribadisce il divieto dalle 21. In crescita la curva dei contagi.
NAPOLI Il diritto alla salute prevale su tutti gli altri: la didattica a distanza non compromette il diritto all’istruzione dei ragazzi e non è inconciliabile con l’attività professionale dei loro genitori. Per questo motivo, in sintesi, il Tar ha respinto il ricorso presentato nei giorni scorsi con il quale si chiedeva la sospensione dell’ordinanza firmata da De Luca il 15 ottobre scorso. Ma la decisione si fonda anche su un altro motivo: nella loro memoria difensiva gli avvocati della Regione hanno fatto sapere che l’ordinanza tanto criticata sarà rimodulata dopo il varo del Dpcm di domenica. Gli studenti campani torneranno a fare lezione in presenza, sia pure secondo regole rigide? Non è detto. Le nuove disposizioni scatteranno da domani, dal momento che oggi l’Unità di crisi — rende noto Palazzo Santa Lucia — si riunirà per adottare le nuove misure.
La decisione di Maria Abbruzzese, presidente della V sezione, è arrivata dopo poche ore dal deposito degli atti chiesti sabato scorso a Palazzo Santa Lucia: una richiesta che aveva fatto ben sperare i genitori ricorrenti, molti dei quali si aspettavano una decisione diversa. L’udienza collegiale è stata fissata per il 17 novembre.
Dopo aver letto gli atti, in particolare la relazione dell’Unità di crisi, il giudice amministrativo si è convinto che la Regione abbia «esaurientemente documentato l’istruttoria sulla base della quale ha inteso emanare la gravosa misura sospensiva» delle lezioni in presenza. In particolare il governatore ha dato conto «della correlazione tra aumento dei casi di positività al Covid e frequenza scolastica (verificata non solo limitatamente alla sede intrascolastica, ma anche con riguardo ai contatti sociali necessariamente indotti dalla didattica in presenza) nonché della diffusività esponenziale del contagio», con tutte le sue conseguenze a cominciare dalla carenza di posti negli ospedali.
Secondo il giudice, dunque, «sembra doversi dare prevalenza all’interesse pubblico sotteso nel provvedimento impugnato», interesse che deriva dall’esigenza di «tutelare il diritto primario alla salute». Anche perché «la lamentata compromissione degli altri diritti non sembra affatto assoluta»: l’attività didattica continua, sia pure a distanza, e «non è dimostrata l’impossibilità di contemperare le attività lavorative degli esercenti la potestà genitoriale con l’assistenza familiare nei confronti dei figli minori». Accolta dunque la tesi degli avvocati Almerina Bove, Tiziana Monti e Massimo Consoli. Il ricorso del gruppo di genitori, assistiti dagli avvocati Felice Laudadio e Alberto Saggiomo, si basava invece sulla asserita «percentuale del contagio del mondo scolastico dello 0,08 in Campania» e sollecitava la sospensione dell’ordinanza di De Luca «per evitare il perdurare
Il prefetto Valentini «Faremo di tutto per la collaborazione e i controlli saranno sempre ferrei»
di trattamenti discriminatori privi di ogni presupposto, posto che in tutte le Regioni italiane».
Sulla vicenda è intervenuto il prefetto, Marco Valentini:«Il governatore De Luca ha richiamato l’attenzione su questo tema. C’è piena condivisione tra Prefettura, forze dell’ordine e Regione e i controlli saranno ferrei». E, con riferimento a de Magistris:« Il sindaco è componente di diritto del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza».