Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Nei Quartieri Spagnoli la «Dad» diventa «Dab»: didattica al balcone

Tonino Stornaiuol­o ai Quartieri Spagnoli

- Di Natascia Festa

L’istruzione è anche un

NAPOLI atto d’amore e, come una serenata, si fa al balcone: affacciars­i e vedere il proprio maestro che estrae il libro e riprende a leggere dal punto in cui s’era interrotto in classe non è utopia. È quello che è capitato ad alcuni alunni della scuola elementare Dalla parte

dei bambini fondata e diretta da Rachele Furfaro. L’iniziativa - accolta e proposta poi ad altri - si deve a Tonino Stornaiuol­o

che in attesa della dad didattica a distanza - s’è inventato la dab: la didattica ai balconi. «Ho avvisato i genitori dice - e mi sono presentato sotto casa dei miei alunni, dove ho potuto: non mi piaceva averli lasciati con un “ci vediamo domani” e poi buio. L’altra volta capitò esattament­e così e passarono sette mesi. Come in una vera lezione, ho lasciato loro le consegne: i testi, Teledramma e La fuga di Pulcinella

hanno come idea centrale la libertà. Ho chiesto ai bambini di scrivere cos’è per loro questo concetto e di narrare un episodio in cui si sono sentiti liberi. Il nostro non è un atto contro l’ordinanza, non siamo negazionis­ti: il problema c’è ed è molto serio, ma serve un gesto pro. L’emozione e la gratitudin­e dei genitori era incontroll­abile, sono io invece a ringraziar­li».

Il suo atto ha dato valore alla vita di ogni bimbo. Della serie: se il maestro viene da me vuol dire che io conto. «Oltre al sapere bisogna dare fiducia e insegnare a trasformar­e ogni ostacolo in occasione. Lo spunto mi viene dalla mia attività al centro territoria­le Mammut di Scampia. Nel lavoro con le scuole, quest’anno ci siamo dati una traccia «Di necessità virtù»: con istituti italiani da Potenza a Modena, stiamo cercando di ripensare un modello di scuola possibile per tutti». Intanto ai Quartieri Spagnoli è finita che dai bassi i napoletani si sono affacciati per ascoltare Rodari.

Non solo Dab. «Siamo in attesa che il governator­e De Luca riveda l’ordinanza dopo il Dpcm di domenica, almeno per la primaria» dice Furfaro. «I bambini di prima elementare e le matricole universita­rie sono i più delicati perché non hanno nessuno strumento per iniziare. Stiamo cercando di mettere in campo azioni utili: piccoli incontri per gruppetti di cinque nella vigna o in un parco pubblico perché la scuola deve essere diffusa e coinvolger­e la città intera. Per i piccoli in condizioni di disabilità ipotizziam­o incontri anche uno a uno, sia pure per poche ore: la scuola è ovunque ci sia un adulto che può prendersi cura».

Non mi piaceva averli lasciati con “ci vediamo domani” e poi buio

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Le lezioni al balcone ieri ai Quartieri spagnoli
Davanzale Le lezioni al balcone ieri ai Quartieri spagnoli

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