Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Matrimoni e feste Chiusi cinque locali, interrotte 9 cerimonie I gestori: così moriamo
I manifestanti: «Abbiamo scadenze di tasse da rispettare, ma se non si lavora non possiamo adempiere. Abbiamo l’acqua alla gola» Sit in a Palazzo Santa Lucia degli organizzatori di eventi
Matrimoni, battesimi e
NAPOLI comunioni. Cambiano le feste, ma non la musica: 5 locali chiusi e 9 cerimonie interrotte dalle forze dell’ordine nell’ambito dei controlli per l’osservanza delle disposizioni anti-Covid volute dalla Regione Campania.
Il limite massimo imposto dai vertici regionali prevede, infatti, che non possono partecipare a cerimonie invitati estranei al nucleo familiare convivente, anche se inferiore a 30 persone.
A Marigliano, invece, in provincia di Napoli, il cantante neomelodico Enzo Barone è apparso in un video al centro di una folla di invitati in cui sembrerebbe che durante la sua esibizione nessuno indossasse la mascherina né rispettasse il distanziamento sociale. Il video in questione è rimbalzato sui social ed è stato poi eliminato dall’account del cantante da parte del suo stesso entourage.
Un altro caso al centro delle polemiche è accaduto a Tocco Caudio, paese di 1.500 abitanti nel beneventano, dove all’arrivo dei carabinieri è scoppiato il pandemonio tra i 50 ospiti. Che hanno iniziato a scappare per non essere identificati dai militari. In trenta sono stati fermati e sanzionati insieme al gestore del ristorante e al padre della festeggiata.
Le sanzioni hanno raggiunto i titolari dei locali coinvolti e gli stessi clienti anche a Terzigno, dove all’interno di una villa in via Panoramica, i carabinieri della sezione radiomobile di Torre Annunziata hanno trovato quattro ricevimenti, un battesimo e tre comunioni, per un totale di 102 persone divise in due sale.
Nel corso dei controlli, comunque, i clienti sono stati multati dai militari, che in una nota stampa hanno precisato come i ricevimenti si svolgessero «senza che fossero rispettate le più basilari norme di prudenza». Situazioni simili anche a Trecase, dove in un locale per feste in via Cimeli i carabinieri hanno interrotto quattro comunioni che si svolgevano contemporaneamente per un totale di 70 persone. Pochi civici più avanti, inoltre, sono state chiuse preventivamente altre due ville, sanzionando i proprietari.
Come sostenuto dal consigliere dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, «nel Beneventano la fuga è ancora più pericolosa poiché, in caso di focolaio, sarebbe difficile rintracciare i partecipanti per bloccare il contagio».
Alle voci della politica si sommano anche quelle degli stessi gestori dei locali, riuniti ieri in una manifestazione proprio davanti la sede della Regione. «Se mi chiudi, poi mi aiuti» è lo slogan coniato dagli imprenditori impegnati nel sit-it davanti a Palazzo Santa Lucia. «Abbiamo bisogno di misure di sostegno economico», afferma Nicola Alonzo, titolare dell’Agenzia «I Briganti. Eventi e Spettacoli». L’agenzia fa parte del Consorzio di qualità della agenzie di animazione della Campania, territorio dove, dal periodo di lockdown, hanno chiuso 120 realtà del settore.
«Vorremmo avere la possibilità di lavorare con i dovuti accorgimenti», dichiara Alonzo, che poi sottolinea: «Abbiamo scadenze di tasse da rispettare, ma se non si lavora non possiamo adempiere. Abbiamo l’acqua alla gola».
Dalla stessa politica provengono segnali di vicinanza all’imprenditoria responsabile, come ribadito da Josi Della Ragione, sindaco di Bacoli, dove la Guardia di Finanza ha bloccato una festa in un ristorante con 120 invitati. Un episodio che, secondo il primo cittadino del Comune, è «uno schiaffo a tutte quelle attività che, pur subendo un danno economico, stanno rispettando le regole».