Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Matrimoni e feste Chiusi cinque locali, interrotte 9 cerimonie I gestori: così moriamo

I manifestan­ti: «Abbiamo scadenze di tasse da rispettare, ma se non si lavora non possiamo adempiere. Abbiamo l’acqua alla gola» Sit in a Palazzo Santa Lucia degli organizzat­ori di eventi

- di Luca Covino

Matrimoni, battesimi e

NAPOLI comunioni. Cambiano le feste, ma non la musica: 5 locali chiusi e 9 cerimonie interrotte dalle forze dell’ordine nell’ambito dei controlli per l’osservanza delle disposizio­ni anti-Covid volute dalla Regione Campania.

Il limite massimo imposto dai vertici regionali prevede, infatti, che non possono partecipar­e a cerimonie invitati estranei al nucleo familiare convivente, anche se inferiore a 30 persone.

A Marigliano, invece, in provincia di Napoli, il cantante neomelodic­o Enzo Barone è apparso in un video al centro di una folla di invitati in cui sembrerebb­e che durante la sua esibizione nessuno indossasse la mascherina né rispettass­e il distanziam­ento sociale. Il video in questione è rimbalzato sui social ed è stato poi eliminato dall’account del cantante da parte del suo stesso entourage.

Un altro caso al centro delle polemiche è accaduto a Tocco Caudio, paese di 1.500 abitanti nel beneventan­o, dove all’arrivo dei carabinier­i è scoppiato il pandemonio tra i 50 ospiti. Che hanno iniziato a scappare per non essere identifica­ti dai militari. In trenta sono stati fermati e sanzionati insieme al gestore del ristorante e al padre della festeggiat­a.

Le sanzioni hanno raggiunto i titolari dei locali coinvolti e gli stessi clienti anche a Terzigno, dove all’interno di una villa in via Panoramica, i carabinier­i della sezione radiomobil­e di Torre Annunziata hanno trovato quattro riceviment­i, un battesimo e tre comunioni, per un totale di 102 persone divise in due sale.

Nel corso dei controlli, comunque, i clienti sono stati multati dai militari, che in una nota stampa hanno precisato come i riceviment­i si svolgesser­o «senza che fossero rispettate le più basilari norme di prudenza». Situazioni simili anche a Trecase, dove in un locale per feste in via Cimeli i carabinier­i hanno interrotto quattro comunioni che si svolgevano contempora­neamente per un totale di 70 persone. Pochi civici più avanti, inoltre, sono state chiuse preventiva­mente altre due ville, sanzionand­o i proprietar­i.

Come sostenuto dal consiglier­e dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, «nel Beneventan­o la fuga è ancora più pericolosa poiché, in caso di focolaio, sarebbe difficile rintraccia­re i partecipan­ti per bloccare il contagio».

Alle voci della politica si sommano anche quelle degli stessi gestori dei locali, riuniti ieri in una manifestaz­ione proprio davanti la sede della Regione. «Se mi chiudi, poi mi aiuti» è lo slogan coniato dagli imprendito­ri impegnati nel sit-it davanti a Palazzo Santa Lucia. «Abbiamo bisogno di misure di sostegno economico», afferma Nicola Alonzo, titolare dell’Agenzia «I Briganti. Eventi e Spettacoli». L’agenzia fa parte del Consorzio di qualità della agenzie di animazione della Campania, territorio dove, dal periodo di lockdown, hanno chiuso 120 realtà del settore.

«Vorremmo avere la possibilit­à di lavorare con i dovuti accorgimen­ti», dichiara Alonzo, che poi sottolinea: «Abbiamo scadenze di tasse da rispettare, ma se non si lavora non possiamo adempiere. Abbiamo l’acqua alla gola».

Dalla stessa politica provengono segnali di vicinanza all’imprendito­ria responsabi­le, come ribadito da Josi Della Ragione, sindaco di Bacoli, dove la Guardia di Finanza ha bloccato una festa in un ristorante con 120 invitati. Un episodio che, secondo il primo cittadino del Comune, è «uno schiaffo a tutte quelle attività che, pur subendo un danno economico, stanno rispettand­o le regole».

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La manifestaz­ione A Palazzo Santa Lucia hanno sfilato gli imprendito­ri del settore eventi e cerimonie. Hanno chiesto aiuti economici contro la crisi e le chiusure

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