Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Eduardo politico è riletto da Musella Dal suo scrittoio

Al San Ferdinando la pièce con scritti d’archivio e lettere

- Stefano de Stefano

ricchito da un lavoro di ricerca. «Ci siamo incontrati – continua Musella - e ho iniziato, anche grazie a Tommaso, a recuperare una gran quantità di scritti attualissi­mi, dalla lettera del 1959 al Ministro dello Spettacolo Umberto Tupini sul destino del teatro, al discorso pronunciat­o nel 1982 al Senato in difesa dei giovani detenuti nell’Istituto Filangieri, passando per i carteggi sull’impresa estenuante per la ricostruzi­one e il mantenimen­to del San Ferdinando».

Ma nessun riferiment­o diretto a stralci ripresi dai suoi testi teatrali. «Mi sarebbe piaciuto inserire “L’arte della commedia”, che mi è stata molto utile, ma ho preferito non confondere la realtà con la drammaturg­ia».

Il progetto nasce grazie alla collaboraz­ione fra lo Stabile e la compagnia Elledieffe diretta da Carolina Rosi, fortemente voluta dal direttore Roberto Andò.

«Senza nessuna retorica – afferma la “capocomica” del gruppo ereditato da Luca – sono davvero emozionata per questa ripartenza, che avviene proprio a Napoli e al San

Ferdinando, un teatro che sentiamo come una casa e dove iniziamo un percorso che al di là degli spettacoli (in marzo ci sarà “Ditegli sempre di sì” e in futuro un “Napoli milionaria!” a cui tengo molto), vedrà la nascita di progetti condivisi e originali come questo».

Che riserverà anche una sorpresa. «Sì – conclude Musella – quella dello scrittoio di Eduardo che metteremo in scena per l’occasione. Avrei preferito farne costruire uno dagli scenografi per evitare ansie di ogni tipo, ma quando Tommaso mi ha detto che era abbandonat­o in un deposito di Milano, non ho avuto più dubbi e così lo abbiamo riportato a Napoli».

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