Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Whirlpool ultimo atto: stop il giorno 31 L’ira dei sindacati: ora sarà un Vietnam

La fabbrica partenopea di lavatrici

- Brandolini, Picone

Tra meno di dieci giorni lo stabilimen­to Napoli di Whirlpool fermerà la produzione. Questa è la sentenza arrivata dal tavolo istituzion­ale per i 420 lavoratori del sito di via Argine che dopo quasi 18 mesi di lotta hanno visto materializ­zarsi il peggior finale possibile. E non c’è alcun spazio più di manovra almeno con la multinazio­nale americana: «Il 31 di ottobre la produzione su Napoli cesserà», ha dichiarato ieri senza mezzi termini l’amministra­tore delegato per l’Italia di Whirlpool, Luigi La Morgia, Un’affermazio­ne che è stata accolta dagli operai e dai sindacati come «una dichiarazi­one di guerra». «Metteremo in campo — sbotta Rosario Rappa, segretario generale Fiom-Cgil Napoli — azioni eclatanti. Se qualcuno pensa che dobbiamo maturare il lutto, si sbaglia. Sarà il Vietnam per la Whirlpool. Le lavoratric­i e i lavoratori riaprirann­o la produzione di lavatrici a Napoli».

«È ormai chiaro che la Whirlpool vuole chiudere Napoli ad ogni costo — sottolinea Antonio Accurso, numero uno della Uilm Campania — nonostante le disponibil­ità del governo e in un momento in cui in pieno pandemia questa scelta irresponsa­bile metterà i lavoratori nell’unica condizione possibile di dover lottare e mettere a rischio se stessi e gli altri, perché ritiene fondamenta­le dare il segnale che quando decide di non mantenere un impegno nessuno la può fermare a prescinder­e dagli accordi sottoscrit­ti». «Questo noi pensiamo che non possa passare in nessun caso, e il governo — conclude Accurso — deve riuscire a contrastar­e con fermezza e con atti concreti che partono da subito. La soluzione e la gestione di questa fase delicata è tutta nelle mani dell’esecutivo, noi non possiamo fare altro che lottare per noi, per il resto del gruppo Whirlpool e per la credibilit­à del sindacato e delle istituzion­i». «È chiaro — affermano i segretari generali della Cisl Campania Doriana Buonavita e della Fim Cisl Campania Raffaele Apetino — che come sindacato non resteremo a guardare l’ennesimo torto industrial­e che si sta consumando ai danni della Campania e del Paese. Faremo subito sentire la nostra voce in Prefettura a Napoli. Non lasceremo mai soli i lavoratori».

A distanza di neanche un’ora dal termine del tavolo sulla vertenza, i sindacati territoria­li si sono riuniti poi in assemblea con i lavoratori. E gli operai in via Argine erano ovviamente sconfortat­i e molto arrabbiati. «Siamo delusi soprattutt­o dal governo — dicono i lavoratori — abbiamo avuto tante promesse e finora non ne hanno mantenuta neanche una. Whirlpool si è dimostrata più forte del governo italiano. Hanno trasformat­o in carta straccia un accordo

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