Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Due pm ricoverati in ospedale In Procura da oggi accessi limitati
Positivo al virus anche un dirigente della corte d’Appello La sezione Lavoro resterà chiusa per quindici giorni
NAPOLI L’emergenza Covid sta di nuovo travolgendo gli uffici giudiziari. La sezione Lavoro della Corte d’appello resterà chiusa fino al 2 novembre prossimo: un dirigente amministrativo che era in ufficio il 19 ottobre è risultato positivo e dunque il presidente, Giuseppe De Carolis di Prossedi, ha deciso di autorizzare tutto il personale a rimanere a casa per due settimane, restando ovviamente reperibile durante l’orario di lavoro. Tutte le cause saranno rinviate, con disagi enormi per gli interessati: «Risulta necessario provvedere — si legge nel decreto di De Carolis — a rimodulare le attività giurisdizionali, rimettendo ai presidenti delle singole unità il rinvio delle udienze, stante la temporanea chiusura dei locali di cancelleria e l’assenza del personale amministrativo».
Ieri mattina, intanto, mentre si celebrava un’udienza nell’aula 119, una stenotipista ha saputo grazie a un messaggio di essere positiva; tutti i presenti sono rimasti spiazzati. L’udienza è stata subito rinviata e si procederà alla sa10 nificazione dell’aula e dei locali della IX sezione penale. Per quanto riguarda la Procura, invece, dopo le forti proteste dei dipendenti, l’aggiunto Giuseppe Lucantonio, che ha la delega per la sicurezza, ha disposto «un accurato, approfondito e radicale intervento di sanificazione e igienizzazione» in tutti gli uffici: cioè i due edifici principali e i piani da 5 a della Torre B, all’interno del Palazzo di giustizia, dove hanno sede le sezioni Colpe professionali e Ambiente. L’intervento comincerà questo pomeriggio e proseguirà fino a domenica, «curando che il personale possa accedere ai locali» e «predisponendo tutte le iniziative e le cautele necessarie ivi compresa la segnalazione, con affissione di annunci ben visibili, sia della programmata che della avvenuta esecuzione delle attività».
Il procuratore, Giovanni Melillo, ha emesso intanto una nuova circolare, la numero 10; in parte ricalca la precedente del 6 ottobre ma, anche a causa dell’aggravarsi della situazione (due pm sono ricoverati in ospedale) introduce limitazioni agli accessi negli uffici e dispone l’obbligo di sottoporsi alla misurazione della temperatura. Bisognerà, in particolare, «limitare ai casi di assoluta necessità l’accesso di estranei all’ufficio; trasmettere le deleghe di indagine, le richieste di intercettazioni e quelli di proroga», come gli atti analoghi, esclusivamente tramite posta elettronica. Gli avvocati dovranno prendere appuntamento per essere ricevuti dai magistrati, mentre gli accessi dei giornalisti «saranno consentiti soltanto previa autorizzazione del procuratore». Infine «non si terrà alcuna riunione in presenza, salvo che per motivate ragioni che la rendano assolutamente necessaria».