Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Amore mio ti ho rovinato» Le lacrime del killer dopo il delitto
NAPOLI «Non puoi immaginare come sto male. Mi sento sola, sbandata. Se solo miss stat a sentì... Maledico quel giorno». È il messaggio che Marianna, la moglie, invia ad Alessio Galdiero, 29 anni, al quale ieri è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare per l’omicidio di Pasquale Tortora, assassinato ad Acerra il 20 maggio scorso. Lui replica: «Ti ho solo rovinato, amore, ti ho finito di rovinare a te. Volevo cercare di farti stare bene ed ho sbagliato tutto».
Il provvedimento restrittivo, emesso dal gip Rosamaria De Lellis, è stato notificato dai carabinieri anche ad Angelo di Palma, di 34 anni. Il delitto, è emerso dalle indagini, rientra nello scontro tra gruppi camorristici locali: Tortora, scarcerato nel 2017 dopo una lunga detenzione per omicidio aggravato dalle finalità mafiose, stava cercando di riconquistare prestigio e potere e questo infastidiva i suoi nemici.
A Galdiero la moglie rimprovera di aver voluto a tutti i costi accettare l’incarico di assassinare Tortora, nonostante lei lo avesse pregato di evitarlo. Peraltro, le promesse fatte dai mandanti non erano state mantenute: 40.000 euro non versati, pagamento settimanale andato a buon fine solo per tre volte; per giunta, l’auto che la donna aveva consegnato al clan perché fosse venduta aveva trovato, sì, un compratore, ma a lei non era entrato in tasca un centesimo.
Le indagini che hanno portato all’identificazione di Galdiero e Di Palma sono state coordinate dal pm della Dda Giuseppe Visone. Per arivare alla svolta è stato necessario visionare le immagini di numerosi impianti di videosorveglianza, peraltro con orari sfalsati, e esaminare con attenzione le celle telefoniche. Grazie anche all’intervento del Ris si è però riusciti a ricostruire l’arrivo e la fuga degli assassini quasi momento per momento, arrivando anche a isolare un fotogramma in cui si vede uno dei due indagati gettare la pistola usata per sparare a Tortora (rubata nel 2013 in provincia di Salerno) dal ponte che sovrasta uno degli antichi Regi Lagni.