Corriere del Mezzogiorno (Campania)

COMANDA E SOCCOMBE: IL VIZIO ATAVICO DI PROCEDERE A PASSO DI GAMBERO

- Monica Scozzafava

Va bene che dal calcio olandese ci si aspetta altro (attacco, non difesa a oltranza) ma quando la gara ha preso una piega diversa, il Napoli, quello nuovo, arrembante e soprattutt­o votato all’azione offensiva, non si è saputo adattare. E non è una questione tattica. La squadra ha comandato il gioco, inizialmen­te pensando di arrivare con il giro palla a stanare gli avversari. Ma quando si è resa conto, dopo il gol di De Wit, che era arrivato il tempo di mettere fuori grinta e cazzimma, è andata in confusione. La sconfitta è figlia di un solo tiro in porta dell’Az Alkmaar, ma anche della poca lucidità sotto porta dei padroni di casa. Quasi un de ja vu: il Napoli va, e continua ad andare ma senza convinzion­e. Senza concretezz­a, senza la fame che ti fa lanciare il cuore oltre l’ostacolo (la difesa a oltranza, appunto). Rispetto al recente passato, in area arrivano tanti uomini, ma si sono sbagliate occasioni alla portata, ci si è fatti prendere dalla frenesia nel momento della scelta finale. Sotto 1-0 la squadra non è riuscita a ritrovare la convinzion­e e la serenità mentale. Il gol di svantaggio ha tagliato le gambe al Napoli, non perché non avesse le armi per pareggiare e anche ribaltare la partita (l’Az è fisica, possente ma tecnicamen­te inferiore, arrivata qui decimata dal Covid e con una sfilza di ragazzi in campo classe 98) ma perchè si sono riaffaccia­ti i fantasmi del passato. Gattuso alla vigilia qualcosa aveva detto: «Siamo una squadra forte, ma bisogna vedere come reagiamo nei momenti di difficoltà». Ecco, mai avrebbe voluto fare il profeta ma così è andata. Poi l’allenatore ha fatto un richiamo alle motivazion­i, ed effettivam­ente il virus ha rappresent­ato per gli avversari la forza in più per dare il cento per cento, ma possibile che il Napoli non ne avesse alcuna? Forse ha sottovalut­ato. L’Europa non è la Champions, ma una vetrina importante. Motivazion­i o maturità? Questo è il dilemma atavico, che si è riproposto ieri dopo la prestazion­e perfetta di domenica scorsa contro l’Atalanta. É ora che il Napoli superi l’andatura a «passo di gambero».

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