Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il coprifuoco non basta. Sarà lockdown
De Luca: «Chiuderemo tutto per 30-40 giorni. Deroghe per industria, edilizia e trasporti». Calcio senza tifosi
Il clima si fa pesante e lo si nota già dai commenti postati sul video con il quale Vincenzo De Luca, sui social, annuncia di voler chiudere, entro le prossime 48 ore, tutto «per 30-40 giorni, poi si vedrà: meglio ora — riflette — in un periodo in cui anche le attività commerciali non sono particolarmente floride, e sperare in una ripresa per Natale». Il presidente della Campania riferisce di aver chiesto al Governo di imporre il lockdown in tutto il paese, mentre lui lascerà aperto il San Paolo, ma a porte chiuse, per il Napoli. Duecentomila follower visualizzano il monologo del governatore su Facebook ed una enorme quantità di ingiurie e contestazioni si abbatte come grandine sulle sue parole.
NAPOLI Il clima si fa pesante e lo si nota già dai commenti postati sul video con il quale Vincenzo De Luca, sui social, annuncia di voler chiudere, entro le prossime 48 ore, tutto «per 30-40 giorni, poi si vedrà: meglio ora — riflette — in un periodo in cui anche le attività commerciali non sono particolarmente floride, e sperare in una ripresa per Natale». Il presidente della Campania riferisce di aver chiesto al Governo di imporre il lockdown in tutto il paese, mentre lui lascerà aperto il San Paolo, ma a porte chiuse, per il Napoli.
Duecentomila follower visualizzano il monologo del governatore su Facebook ed una enorme quantità di ingiurie e contestazioni si abbatte come grandine sulle sue parole. In chat gli studenti della Federico II si danno la voce per affollare, in serata, il lungomare di Mergellina; un’altra convocazione è fissata in piazza del Gesù; un flashmob è promosso davanti alla sede dell’università L’Orientale ed una manifestazione è organizzata nei pressi della sede della Regione a Santa Lucia. Ma anche commercianti, ristoratori, imprenditori, rappresentanti delle associazioni di categoria fanno sentire la loro voce disperata. E i sindaci, come quelli dell’area vesuviana, si dicono in apprensione per i risvolti economici della chiusura delle attività. Insomma, la reazione incomincia a prendere fuoco. Per convincere i campani non è stata sufficiente neanche la lastra della Tac ai polmoni di un uomo di 37 anni, colpito dal coronavirus, che De Luca ha esibito per dimostrare la pericolosità della malattia; e neanche il ricordo agghiacciante delle bare sui camion militari a Bergamo o l’indice puntato contro il video di una festa a Bagnoli, domenica scorsa, nel quale si intravedono affollamenti di ragazzi senza mascherina, sono serviti a placare gli animi: «Siamo a un passo dalla tragedia — ha rilanciato con teatrale drammaticità il governatore — ora l’unica priorità sono le vite delle nostre famiglie, il resto passa in secondo piano. Non voglio vedere le bare sui camion militari». Poi, in serata la telefonata con il ministro della Salute Roberto Speranza (nel suo video ha, invece, spesso fatto riferimento, senza citarlo, alla scorrettezza del ministro dello Sport Spadafora che lo aveva criticato) al quale «anticipa l’urgenza di istituire un tavolo congiunto Regione-Governo per la definizione di un Piano socio-economico a sostegno di tutte le categorie produttive (dell’industria, del commercio, dell’artigianato, del turismo, della cultura). Sarà chiesto, nel tavolo, anche l’allargamento dei congedi parentali — viene dettagliato — per i genitori di minori e misure di sostegno alle strutture sanitarie private in caso di emergenza posti letto. La Regione invierà a breve una lettera alle associazioni di categoria e alle stesse Camere di Commercio che potranno far pervenire le proprie proposte da sottoporre al Governo, già nella giornata di lunedì prossimo».
I dati attuali sul contagio — 12 deceduti, 2280 nuovi casi, di cui 100 sintomatici e 2180 asintomatici su 15 mila 801 tamponi (incidenza del 14,4% e con l'indice Rt ad 1,45 ) e con i reparti di terapia intensiva ormai pieni al 92% e 1090 posti letto di degenza occupati su un totale di 1114 — rendono inefficace ogni tipo di provvedimento parziale. «È necessario chiudere tutto, fatte salve le categorie che producono e movimentano beni essenziali (industria, agricoltura, edilizia, agroalimentare, trasporti) — ha ripetuto De Luca —. È indispensabile bloccare la mobilità tra regioni e intercomunale. Non si vede francamente quale efficacia possano avere in questo contesto misure limitate. Anche perché cifre del genere rendono impossibile il contact tracing: nessuna struttura sanitaria potrebbe ricostruire la catena di contagi per migliaia di persone ogni giorno». Da qualunque parte lo si osservi, il problema Covid ha ormai assunto la forma minacciosa di una bomba ad orologeria: «Con questi numeri non c’è nessun sistema ospedaliero al mondo in grado di tenere l’onda d’urto. Oggi lo facciamo grazie al sacrificio di migliaia di medici e personale sanitario, ma nel giro di pochi giorni rischiamo di avere le terapie intensive intasate».
Così per le scuole. Il presidente della Campania propende più per confermare il blocco della mobilità («poiché la decisione di chiudere le scuole spetta alle autorità scolastiche») e rimanda alla decisione che sarà concordata con l’Unità di crisi stamattina. Sebbene poi sostenga: «Ma con questi dati le scuole non aprono». E spiega anche perché: «Tra prima e dopo l’apertura dell’anno scolastico, nella popolazione generale si è registrato un aumento triplicato del contagio: nella fascia tra 0 e 18 anni l’aumento è stato di 9 volte. Siamo passati, nella fascia 0-5 anni, da 88 positivi prima del 24 settembre a 402 positivi dopo l’apertura; nella fascia dai 6 ai 10 anni prima abbiamo registrato 57 contagi, dopo la riapertura 476 contagi. Nella fascia 11-14 anni prima 49 contagi, dopo 479 contagi. Nella fascia 1518, prima dell’apertura 82 contagi e dopo 558 casi. Quale genitore degno di questo nome manderebbe i figli a scuola con queste cifre?». De Luca torna a chiedere tempi adeguati per comunicare gli esiti dei tamponi agli interessati.
Ma soprattutto denuncia alcuni casi di irregolarità riscontrati:«I laboratori privati hanno l’obbligo di segnalare all’Asl i casi positivi da porre in quarantena. Ci è stato segnalato che alcuni laboratori, su richiesta di cittadini, non hanno comunicato il risultato. Abbiamo chiesto l’intervento dei carabinieri del Nas».
Sul fronte politico, dal sindaco Luigi de Magistris, che chiede un commissario per la Campania, al leader della Lega, Matteo Salvini, criticano tutti l’operato «fallimentare» di De Luca, mentre la consigliera regionale M5S Valeria Ciarambino ha chiesto con una proposta, alla quale ha aderito anche Stefano Caldoro, «un confronto a tre in tempi rapidissimi, per definire assieme una linea unitaria per affrontare l’emergenza».
La priorità «Dobbiamo pensare alla vita delle nostre famiglie, tutto il resto viene dopo»
Gli aiuti
«Con il Governo stabiliremo intese per le categorie colpite dalla chiusura»