Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Appello a Conte: dalle parole ai fatti
Riunione in prefettura. Valentini: mi farò portavoce con l’esecutivo. Sindacati preoccupati
Una delegazione di lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli è stata ricevuta ieri mattina dal prefetto Marco Valentini. Contemporaneamente, altri operai hanno svolto un sit in a piazza del Plebiscito, davanti all’entrata del palazzo della Prefettura. La multinazionale ha confermato giovedì la chiusura della fabbrica di via Argine il 31 ottobre. Gli operai e i sindacati hanno chiesto al rappresentante del governo in città di sollecitare un intervento del premier Conte in una vicenda su cui il governo si è pronunciato più volge negli ultimi mesi.
Direzione nazionale
Il Pd ha approvato un ordine del giorno sulla vertenza contro la chiusura dell’azienda
A distanza di 24 ore dal tavolo convocato dal Mise sulla vertenza della fabbrica Whirlpool di Napoli e che ne ha decretato per ora la chiusura certa per il prossimo 31 ottobre, ieri sindacati e lavoratori hanno incontrato il prefetto di Napoli, Marco Valentini alla presenza dell’assessore comunale alle Politiche sociali e manifestato per alcune ore proprio davanti al palazzo della prefettura partenopea. Al termine dell’incontro, sempre pacificamente, gli operai hanno dato vita ad un sit in fino a conclusione della manifestazione. «In particolare — si legge nella nota poi diffusa dalla prefettura — è stato sottolineato che, nonostante i risultati estremamente positivi dell’ultimo trimestre di produzione, l’azienda ha mantenuto una posizione di chiusura che determina una forte tensione tra i dipendenti. Diversi gli interventi emersi nel corso della discussione, con particolare riferimento alla manifestata necessità di un coinvolgimento del governo nel suo massimo vertice. Il prefetto ha assicurato che rappresenterà al governo la richiesta avanzata dalle parti sociali e le motivazioni ad essa sottese, auspicando che tutte le manifestazioni di protesta o di dissenso siano mantenute nei binari della legalità». I sindacati sono molto preoccupati, soprattutto perché ovviamente la tensione tra i lavoratori è davvero alle stelle. «Se dopo 18 mesi di dichiarazioni a favore della nostra lotta non si produrranno atti concreti che ci diano risposta — afferma Antonio Accurso, segretario generale Uilm Campania — si paleserà l’impotenza dell’esecutivo nel fare rispettare leggi e accordi dalle multinazionali. Da quello che succederà nei prossimi giorni valuteremo e capiremo se il governo, aldilà delle parole, sta dalla parte dei lavoratori o delle multinazionali, se difende il Mezzogiorno, i propri cittadini e il proprio paese oppure se difende gli interessi del capitale e di chi viene a sfruttare finché gli conviene il nostro Paese». «Al prefetto abbiamo ribadito — sottolinea il segretario generale della Fiom di Napoli, Rosario Rappa — la necessità di avere urgentemente un incontro con Conte e con la multinazionale americana. Il prefetto ha preso l’impegno di chiederlo immediatamente al premier. Abbiamo fatto presente che prima si fa l’incontro, prima si disinnesca lo scontro sociale, che avvieremo da subito». Massimiliano Nobis, segretario nazionale della Fim Cisl si aspetta uno sforzo ulteriore del governo sul gruppo americano perchè possa mantenere la produzione in Italia. Una produzione peró che deve avere marginalità e prospettiva per garantire l’occupazione nei prossimi anni». Intanto a Roma, dal Palazzo Chigi c’è assoluto silenzio. Nulla è trapelato sull’informativa del ministro Patuanelli presentato nel corso del Consiglio dei Ministri di giovedì sera. E questo ha indispettito non poco lavoratori e sindacati. Eppure in ambiente politico ieri qualcosa si è mosso. La direzione nazionale del Pd ha approvato un ordine del giorno sulla vertenza Whirlpool, ed in una nota spiega di ritenere «inaccettabile l’atteggiamento di chiusura dell’azienda». E sempre ieri i parlamentari campani hanno inviato un appello al premier Giuseppe Conte perché sostengono «Napoli non può perdere neanche un posto di lavoro».